opinioni

Pietro

giovedì 22 ottobre 2020
di Fausto Cerulli
Pietro

Lui torna a vivere o si allontana la morte
grazie al sorriso prima timido poi solare
di un fanciullo che dice che c’è, quasi
per guadagnare tempo, ed io prendo in mano
il tempo che mi rimane e lo allungo
come un elastico dolce per restare
accanto al suo farsi uomo e resisto
al passare degli anni per quanto
posso, ad ascoltare il suo che c’è,
mentre l’albero caduto ha perso
ogni speranza di rialzare il suo tronco
tra le piante verdi di Villa Paolina.
Quest’anno io e lui non abbiamo
colto insieme le more che lui
vedeva prima di me tra gli
arbusti. Io assomiglio ad un albero
cadente ma mi aggrappo al suo
che c’è, per non crollare.
Questo lo chiamo affetto.