opinioni
Sahara
martedì 30 giugno 2020
di Fausto Cerulli
Ritorna tu, dunque, antica mia allucinazione
di quando gli alberi a me sembravano statue corrose
dal tempo, orfane di qualche arto eppure maestose
a sfidare il vento caldo che veniva dal deserto
del Sahara. E le donne erano tutte megere,
protagoniste di un sabba, orgia di demoni
e corpi di donna sfrenati.
Ritorna tu, dunque, mia amata fanciulla,
la tua schiena nuda coperta soltanto da una treccia
lunga come un pensiero, tu casta invano,
tu vergine involontaria, illibata perché ignara
del piacere che solo il piacere può dare,
e ritorna, tu dunque, tu sola che puoi
rendermi la mia innocenza.
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