Spine e note

Oggi davvero ho chiesto aiuto alle rose,
e questo strano paese, questo borgo
selvaggio ove non sono nato, oggi a me
è stato prodigo di rose come non ne avevo visto
mai, fiorite, in boccio, pronte a sfiorire
come si spegne il lume di una candela,
orgogliose, pudiche, rose sfacciate rosse
come il fuoco, rose bianche, sì, bianche
come la pelle di una madre quando
aspetta soltanto di morire, e adesso
io so che le rose bianche sono rose
che si piegano quasi rassegnate sullo stelo.
E mi chiedo se le rose, quando il cielo diventa
orfano del sole, dormono o profumano
tra loro come le note di una musica
sullo spartito di un musicista che ha
le spine al posto delle note.

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