Torna Nicola Porro e presenta il nuovo libro, "Le Tasse Invisibili"

Romano di nascita, pugliese di famiglia, milanese per lavoro. Oltre ad essere il volto di "Matrix", su Canale 5, e "Quarta Repubblica" su Rete 4, è il vicedirettore de "Il Giornale". Non ha mai ricevuto premi giornalistici, ma dal 2015 tutte le mattine cucina "Zuppa di Porro", lettura irriverente dei giornali, e produce vino e olio nella tenuta di famiglia. Nicola Porro gestisce un sito che porta il suo nome e un profilo YouTube. Da poco più di due settimane, è anche in libreria.
Portano, infatti, la sua firma le 250 pagine del saggio "Le Tasse Invisibili. L'inganno di Stato che toglie a tutti per dare a pochi", edite da La Nave di Teseo +. Sarà lui stesso a presentarlo, tornando giovedì 7 novembre alle 17 alla Libreria Nova, a Cura di Vetralla, per raccontare come "è con l'imposta che si organizza la tirannia moderna". "Per anni – argomenta – abbiamo ritenuto le tasse, se non belle, almeno necessarie per tenere in piedi il nostro apparato pubblico e i servizi che fornisce.
Poi si è teorizzato che fossero necessarie per apportare una qualche forma di riequilibrio sociale. Ci siamo, però, accorti che il conto da pagare era decisamente superiore alla qualità del pasto che stavamo consumando. I servizi, dalla sicurezza alla sanità, non sono all'altezza. E la favola della giustizia sociale per via fiscale si è dimostrata falsa. Piuttosto lo Stato e le sue casse si sono grandemente arricchiti, alzando le pretese. Non poteva continuare così.
Ecco perché il mostro fiscale ha dovuto cambiare forma, è dovuto diventare 'bio', come direbbero le groupie della correttezza alimentare. Ha dovuto trovare un racconto originale che gli permettesse, impunito, di continuare a sottrarre risorse ai privati. L'idea di tassare e nascondere la mano non è nuova. Ma oggi, come mai prima, le imposte cercano di mimetizzarsi. Esistono e ci danno uno schiaffo come fossero l'uomo invisibile: non sappiamo come reagire, con chi prendercela.
Cercano di darsi una veste nuova. Lo Stato continua ad alimentarsi con le consuete pietanze di un tempo, con i prelievi sui consumi, sui redditi e sui patrimoni, ma ha aggiunto un dessert fintamente equo e solidale. Le nuove tasse si giustificano per emergenze tutte da dimostrare, su comportamenti che in modo arbitrario si ritengono socialmente deprecabili. Le tasse invisibili sono etiche ed ambientali.
Sono richieste non già per migliorare le condizioni del presente, ma per evitare i drammi di un futuro catastrofico, che si dà per certo. I socialisti volevano occuparsi dei cittadini dalla culla alla tomba, i loro nipoti hanno scoperto che ci si può occupare anche dell'aldilà. La morale resta la solita. I nostri rappresentanti passano gran parte del loro tempo, per di più pagati da noi, a cercare un modo per spillarci quattrini. Sempre per il nostro bene. Si intende".

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