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"La lunga corsa. Una commedia stralunata". Proiezione alla presenza dell'attore Adriano Tardiolo

martedì 11 novembre 2025
di D.P.

"Un po’ Forrest Gump, un po’ Pinocchio". Una favola moderna malinconica e surreale, complessa e a tratti problematica, sicuramente visionaria e che ben si presta a suscitare dibattiti e confronti per la sua interpretazione. Unica pellicola italiana in concorso al 40esimo Torino Film Festival nel 2022, "La lunga corsa. Una commedia stralunata" (2023) – secondo lungometraggio del regista Andrea Magnani, dopo "Easy. Un viaggio facile facile" (2016) – sarà proiettata domenica 16 novembre alle 17.30 alla Sala Aurora di Allerona nell’ambito della manifestazione "Spettacolo di Borgo – Winter Edition" promossa dall’Associazione "Spettacolo di Borgo" e patrocinata dall’Assemblea Legislativa della Regione dell’Umbria e dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Allerona.  

Alla proiezione è atteso anche l’attore che interpreta il protagonista Giacinto, Adriano Tardiolo, 27 anni, originario proprio di Allerona, che ha esordito nel 2018 con "Lazzaro Felice" di Alice Rohwracher presentato in concorso al Festival di Cannes dove ha conquistato, ex aequo, il Prix du Scénario, premio destinato alla migliore sceneggiatore. Anche in questo caso sullo schermo, il percorso di crescita di un’anima bella, un personaggio ingenuo e lieve che si affaccia all’immaginario dello spettatore con delicatezza. Più che affrontare, infatti, il film suggerisce temi importanti quali la ricerca della propria identità, il bisogno di legami affettivi stabili, la fatica e la paura di crescere senza dimenticare la condizione dei figli di chi è dietro le sbarre. Quella di carcerati senza colpa.

È in carcere che è nato Giacinto, da un padre e una madre entrambi detenuti. Lui non conosce altra realtà. Qui cresce, al riparo dal mondo, sotto la burbera, ma affettuosa vigilanza di Jack (Giovanni Calcagno), il capo degli agenti di custodia. Abbandonato dai genitori e divenuto adolescente, sarà costretto a trasferirsi in una casa d’accoglienza. Buono e sensibile com’è, però, non riuscirà ad inserirsi e farà di tutto per tornare dietro quelle sbarre che lo fanno sentire al sicuro. Da lì anche la direttrice del carcere Malin (Barbora Bobulova) è incapace di allontanarsi, "prigioniera" di un luogo dove nessuno vorrebbe vivere e che entrambi hanno scelto come casa. Un tema drammaticamente attuale che una società che voglia ancora definirsi "civile" non può continuare a ignorare.

Al termine dell’incontro, alle 19.30 è previsto un aperitivo ad offerta volontaria – contributo: 8 euro – a cura dell’Associazione "Spettacolo di Borgo".

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