Campo della Fiera
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"Lungo il corso del Fiume Paglia. Archeologia, mobilità e mediazione culturale nell'antichità"

mercoledì 16 luglio 2025
di D.P.

Ricomporre la frammentazione delle ricerche passate, ponendo nuove domande e rileggendo vecchi dati così da arrivare a delineare un quadro archeologico aggiornato. È lo scopo perseguito nella stesura del corposo volume "Lungo il corso del Fiume Paglia. Archeologia, mobilità e mediazione culturale nell’antichità" curato da Jacopo Tabolli ed Edoardo Vanni per Giorgio Bretschneider Editore che in 377 pagine, corredate da 111 illustrazioni, raccoglie differenti contributi su tematiche archeologiche, storiche e metodologiche e studi sul paesaggio incentrati su entrambe le sponde.

Inserito tra i Quaderni di Otium della Collana di Studi di Archeologia e Antichità Classiche, il libro sarà presentato venerdì 25 luglio alle 19 all’area archeologica di Campo della Fiera. A discutere con autrici e autori, saranno Valeria Acconcia dell’Università di Chieti e Alfonso Santoriello dell’Università di Salerno, al termine della visita guidata – inizio alle 17.30, alle 18.30 aperitivo – agli scavi del santuario federale caro agli Etruschi come "Luogo Celeste", centro spirituale dei Romani e dimora dei Francescani, testimone di un’eredità millenaria dove si sacralità e storia si intrecciano.

Come in una passeggiata metaforica ideale, i contributi discendono il corso del fiume e sconfinano, a testimonianza della vivacità dei progetti di archeologia sul campo di questo comparto territoriale. Si inizia con Lucia Bottarelli e Franco Cambi ("Tra il Monte Amiata e la Valle del Paglia. La natura polisemica di un paesaggio marginale") e si prosegue con Jacopo Tabolli ("Osmosi territoriale di un accesso all’Alta Valle del Paglia: verso e da San Casciano dei Bagni") ed Emanuele Mariotti ("Dal Santuario Etrusco-Romano del Bagno Grande al Paglia: la via dell’acqua lungo l’Elvella").

E ancora: Alessandro Mattioli ("La Necropoli Etrusca in località Caldane presso Castel Viscardo: un sito volsiniese tra l’Altopiano dell’Alfina e il Fiume Paglia"), Alessandra Sileoni ("Forme di insediamento tra la tarda Età Repubblicana e la prima Età Imperiale lungo il Bacino del Paglia. La fattoria in località Fontana nel territorio di Torre Alfina"), Damiano Paoletti ("Le dinamiche insediative nell’area del Convento di Sant’Agostino ad Acquapendente alla luce delle indagini più recenti"), Luca Pulcinelli, Paolo Binaco, Rachele Budelli e Chiara Cesarini ("Bardano: un insediamento dell’agro volsiniese nel VI secolo a.C.").

Luca Pulcinelli ("Insediamenti etruschi minori nella Bassa Valle del Paglia: Mossa del Palio e Tordimonte"), Maria Letizia Arancio ("Vèlsena, Bisenzio e il territorio tra il Paglia, il Tevere e il Lago di Bolsena. Riflessioni e spunti di discussione"), Francesco di Gennaro, Paolo Binaco ed Elisa Paolini ("La Bassa Valle del Paglia prima della formazione di Vèlsena"), Claudio Bizzarri, Paolo Binaco e Gilda Giancipoli ("Il rapporto tra viabilità antica ed attraversamenti fluviali in territorio orvietano"), Silvia Simonetti ("Il sito di Coriglia: una mansio lungo il Fiume Paglia"), Simonetta Stopponi ("Etruschi, Romani e Cristiani a Campo della Fiera di Orvieto").

Francesco Pacelli ("Pagliano e il suo territorio: emporio commerciale, scalo portuale o villa?"), Alain Chartrain ("La produzione di macine a Orvieto nell’antichità", Mariachiara Franceschini ("Il flowscape del Paglia. Ecologia e impatto culturale di un fiume etrusco"), Marcello Spanu ("La Via Nova Traiana e la viabilità della Valle del Paglia in Età Romana"), Emanuela Borgia ("Archeologia funeraria e mobilità nella Media Valle del Tevere: la Necropoli Tardoromana e Altomedievale di Castel Sozzio"), Francesca Letizia Rizzo ("Dinamiche di occupazione e produzione nella Media Valle del Tevere: la Villa Romana di Campo La Noce") ed Edoardo Vanni ("Microecologie e microeconomie di un paesaggio mediterraneo. La strutturazione di un’interfaccia produttiva nella Valle del Paglia").

"Dal punto di vista ecologico – anticipano gli organizzatori – la Valle del Fiume Paglia costituisce un territorio coerente e ben definito, caratterizzato da una straordinaria varietà microambientale. Il fiume scorre da Ovest ad Est e la sua valle è compresa tra il massiccio vulcanico Amiata ad Ovest, i monti Cetona, Rufeno e Peglia a Nord, la Valle del Tevere ad Est e il complesso vulcanico di Volsinii a Sud. Storicamente, almeno a partire dall’Età del Bronzo, la Valle del Paglia ha sempre rappresentato uno spazio privilegiato per la mobilità e un'interfaccia di contatto tra diversi spazi culturali, economici e politici. 

Con la nascita delle entità proto-statali dell’Etruria, il suo controllo divenne di importanza strategica, considerata la posizione di cerniera tra Etruria Meridionale e Etruria Interna Settentrionale. Il carattere marginale della Valle del Paglia, sia dal punto di vista economico che geografico e politico, non ha impedito lo sviluppo di forme di occupazione umana complesse e durature, soprattutto lungo assi di mobilità di straordinaria capacità strutturante, e molto diversi tra loro, come la Via Cassia e la Via Francigena.

L'importanza del corridoio del Paglia come interfaccia ecologica e storica è stata sottolineata solo parzialmente nella letteratura archeologica degli ultimi decenni. Inoltre, essendo la Valle del Paglia divisa tra diverse entità amministrative – Toscana, Umbria e Lazio – e gli studi condotti finora su questo comprensorio caratterizzati da tradizioni metodologiche spesso molto diverse tra loro, è mancata una comprensione globale del record archeologico e delle trasformazioni del paesaggio, nella fascia compresa tra la sorgente e la confluenza con il Tevere".

L’evento è realizzato in collaborazione con Associazione Campo della Fiera, Centro di Archeologia per le Diversità e le Mobilità Preromane dell’Università per Stranieri di Siena e Archeologia Diffusa.

Per ulteriori informazioni:
edoardo.vanni@unistrasi.it 

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