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"Cosa mi hanno insegnato gli ulivi". Talk con Paolo Giordano sulla fragilità del Mediterraneo

giovedì 10 luglio 2025

"Se non avete mai visto gli ulivi secolari della Puglia, statuari nelle distese di terra rossa, è probabile che non capiate di che cosa io parli, né del perché ne stia parlando. Ma se li avete visti, se vi siete avvicinati anche una sola volta alla loro corteccia tortuosa e grigia, alle fessure e ai nodi del tronco, allora sapete che non c'è bisogno di essere dei mistici o dei fanatici dell'ecologia per accorgersi che in quegli alberi vi è qualcosa di diverso. Che sembrano senzienti, e non in modo vegetale, ma come sono senzienti gli animali".

Così scrive Paolo Giordano, scrittore e fisico torinese, Premio Strega 2008 con "La solitudine dei numeri primi" (Mondadori, 2016), protagonista sabato 12 luglio alle 17 alla Sala dei Notari del talk "Cosa mi hanno insegnato gli ulivi" promosso nell’ambito delle celebrazioni del centenario dell’Università per Stranieri con il sostegno dell’altrettanto storica azienda olearia umbra Farchioni. Dialogando con il rettore Valerio De Cesaris, il romanziere noto per aver unito nei suoi testi scienza e narrativa, condividerà osservazioni geografiche, sociali e antropologiche legate al Mediterraneo.

E alla centralità simbolica e culturale di queste piante millenarie nel suo percorso umano e creativo, che assumono una funzione narrativa rilevante nelle pagine di “Divorare il cielo” (Einaudi, 2018). Una testimonianza, la sua, che intreccia memoria, esperienza personale e riflessioni ambientali confrontandosi anche con l’emergenza Xylella che minaccia, colpisce e trasforma il paesaggio agricolo. Ed evidenzia il ruolo della letteratura come strumento di indagine del rapporto tra uomo e paesaggio, oltre che veicolo di consapevolezza in relazione alla crisi ambientale.

L’ingresso è gratuito e aperto al pubblico, fino ad esaurimento dei posti disponibili.

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