"Tra disegno e colore. Girolamo Muziano e la sintesi di Orvieto"

"Tra disegno e colore. Girolamo Muziano e la sintesi di Orvieto" è il titolo dell'ultima conferenza promossa per l'Anno Accademico 2024/2025 dall'Istituto Storico Arstico Orvietano in programma per venerdì 30 maggio alle 17.30 all'Auditorium "Gioacchino Messina" di Palazzo Coelli, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto. In cattedra, Giordano Conticelli (University of Washington).
"Nel corso del XVI secolo - anticipa l'architetto Raffaele Davanzo, presidente dell'ISAO - la tensione tra disegno e colore, che vedeva contrapporsi la tradizione toscana a quella veneta, è uno dei principali motori del dibattito artistico e culturale della penisola italiana, rispecchiando riflessioni più ampie come la questione della lingua e la progressiva affermazione dell’artista come soggetto consapevole della propria attività intellettuale.
In questo clima di riflessione teorica e di ricerca figurativa si colloca l’opera di Girolamo Muziano (1532–1592), pittore bresciano di formazione veneta e attivo a Roma già dal 1550, il cui percorso incarna un originale tentativo di mediazione tra le grandi tradizioni artistiche della penisola. Formatosi tra Padova e Venezia, Muziano giunge a Roma portando con sé la ricchezza cromatica dell’ambiente veneto, che si fonde progressivamente con il disegno monumentale di matrice michelangiolesca e con l’interesse naturalistico maturato attraverso il confronto con il paesaggio lombardo e con la pittura fiamminga.
L’artista sviluppa così un linguaggio personale, capace di coniugare rigore compositivo, attenzione al dato reale e intensità emotiva. Questa sintesi trova una delle sue espressioni più significative nelle quattro pale d’altare realizzate per la Cattedrale di Orvieto, eseguite in un arco temporale che va dal 1555 al 1584. Le opere riflettono sia l’evoluzione stilistica di Muziano, sia il clima teologico e devozionale che animava il cantiere del Duomo durante e dopo il Concilio di Trento.
Il progetto iconografico delle navate laterali - incentrato sulla figura salvifica di Cristo che trova ad Orvieto piena corrispondenza nella festività del Corpus Domini - si poneva come uno dei più organici esempi di decorazione ecclesiastica nel contesto della Controriforma, purtroppo oggi in gran parte perduto. Queste opere documentano l’evoluzione stilistica di Muziano lungo un arco di quasi trent’anni, offrendo uno spaccato prezioso della sua capacità di mediare tra tradizione e innovazione, tra la grande istoria tosco-romana e la sensibilità coloristica e luministica di ascendenza veneta.
La presenza del paesaggio, trattato come elemento espressivo e simbolico, anticipa alcune soluzioni della pittura carraccesca, mentre la resa drammatica e composta delle figure sembra dialogare, a distanza, con i futuri sviluppi caravaggeschi - in una linea di continuità che affonda le radici nella ricerca condotta all’inizio del Cinquecento da Sebastiano del Piombo, figura chiave nel processo di conciliazione tra monumentalità romana e tonalismo veneto. Accanto all’analisi storico-artistica, la conferenza sarà anche occasione per riflettere sulla recente decisione di collocare temporaneamente all'interno del Duomo le grandi pale cinquecentesche, dopo il il loro allontanamento di fine Ottocento e un lungo periodo di esposizione museale.
Questo intervento offre lo spunto per affrontare questioni di grande attualità in ambito museologico e museografico, legate al rapporto tra opera e contesto originario, alla tutela e valorizzazione dei beni storico-artistici e al ruolo delle tecnologie nella fruizione di opere d’arte complesse. A partire dal caso orvietano, si propone una riflessione più ampia sulle possibilità e sulle criticità presentate dalla ricontestualizzazione del patrimonio storico-artistico nel sito originale di appartenenza".

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