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Ascanio Celestini presenta il libro "Poveri Cristi"

martedì 20 maggio 2025

Ascanio Celestini a Viterbo per presentare il suo libro "Poveri Cristi". L'attore teatrale, regista e scrittore è ospite lunedì 26 maggio alle 18 nell'Aula Magna del Complesso di San Carlo dell'Università degli Studi della Tuscia (Via San Carlo 32, quartiere Pianoscarano). Un incontro promosso dal Teatro Boni di Acquapendente in collaborazione con il Dipartimento di Studi linguistico-letterari, storico-filosofici e giuridici dell'ateneo e con la Libreria Etruria di Viterbo.

Un'occasione per ascoltare una delle voci più significative del teatro di narrazione italiano. Celestini dialogherà con il professor Luca Lorenzetti, direttore del Dipartimento, e con i professori Paolo Marini e Pietro Riga, docenti di letteratura italiana. Il Teatro Boni, diretto da Sandro Nardi, è ben lieto di collaborare con l'Unitus nell'incentivare la promozione culturale nel territorio e di accogliere nuovamente Ascanio Celestini, ormai "di casa".

I "Poveri Cristi" di Ascanio Celestini sono i destini a cui nessuno fa caso, quelli che da sempre interessano ad Ascanio Celestini. E quale luogo migliore delle periferie, microcosmi grandi e vivaci più del mondo, per indagare gli esseri umani che ci ostiniamo a non voler vedere? Con sguardo partecipe e mai retorico, l'autore setaccia le vite sradicate di donne e uomini che vagano come in un formicaio alla ricerca del loro spicchio di felicità. Un libro politico e civile, in cui trionfano le ragioni che ci portano a respingere ogni egoismo. Del resto, "Cristo non è sceso dal cielo, ma è salito dalla terra".

E se San Francesco tornasse oggi a predicare, mettendo in scena un presepe nel parcheggio di un supermercato? In una periferia di Roma, che potrebbe essere dietro l'angolo, s'intrecciano le esistenze di un gruppo di poveri cristi, simili agli "ultimi" che Francesco incontrò otto secoli fa. C'è Giobbe, magazziniere analfabeta che ha messo a punto un metodo infallibile per sistemare la merce senza una sola parola scritta. C'è la Vecchia che insegna alla Prostituta che per il sapere e la cultura non serve il denaro: i libri nelle biblioteche sono gratis, e i musei un giorno al mese aprono le porte persino ai barboni. C'è Joseph, che è partito dal suo paese in Africa, ha attraversato il deserto, è stato schiavo in Libia e poi naufrago in mare: si è salvato, ma in Italia è finito in un carcere dove le sezioni hanno nomi di fiumi, però non c'è l'acqua potabile. E poi c'è la Donna con la testa impicciata, che parla con suo figlio anche se è morto da anni.

La voce inconfondibile di Ascanio Celestini - sommando un'armonia di fatti apparentemente irrilevanti alle ragioni più profonde dell'esistenza - torna in queste pagine a raccontare la lotta di classe. Mostrando i prodigi della solidarietà tra gli umili che animano i margini delle nostre metropoli: il prodigio di chi è stato schifato, di chi è stato menato, schiavizzato, incarcerato e torturato, stuprato, ammazzato e poi dimenticato. E nonostante questo è incapace di diventare cattivo. Perché "se hai una piccola verità, devi avere il coraggio di pronunciarla".

Il Teatro Boni ricorda infine che Ascanio Celestini tornerà ad Acquapendente da venerdì 4 a domenica 6 luglio per il workshop "Laboratorio sul raccontare, come e perché", seconda tappa della residenza artistica 2025 nell'ambito del progetto di rigenerazione Trevinano Ri-Wind.

Per ulteriori informazioni:
334.1615504 - www.teatroboni.it 

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