"In nome di Ipazia. Riflessioni sul destino femminile" alla Rugarella con Dacia Maraini

Prosegue ad Acquapendente la rassegna estiva "Cultura alla Fonte della Rugarella", nell'omonima piazzetta in centro storico. Dopo Gianrico Carofiglio e Michele Zatta, arriva un grande nome della letteratura italiana contemporanea: Dacia Maraini.
In questa occasione l'autrice presenterà il suo recente libro, "In nome di Ipazia. Riflessioni sul destino femminile", edito da Solferino. Un'occasione per riflettere e confrontarsi sulla figura della donna. L'incontro, a cura del Comune di Acquapendente in collaborazione con Demea Eventi Culturali, è in programma venerdì 5 luglio alle 21.30. Dialogano con l'ospite Benedetta Lomoni, direttrice creativa di Factory 121 e Alessio Pasquini, direttore generale della Fondazione Scintille di futuro.
L’astronoma Ipazia, vissuta ad Alessandria d'Egitto nel V secolo d.C., teorizzò in modo inaudito per l’epoca che la Terra non è il centro dell’universo ma un pianeta che gira intorno al Sole. E divenne ben presto vittima dei fanatici cristiani. "Oggi - scrive Dacia Maraini - a quasi duemila anni di distanza ci sono ancora donne che soffrono come lei per la semplice ragione che hanno pensato con la propria testa, che hanno voluto studiare, indagare e opporsi al totalitarismo». Sono donne maltrattate, insultate, minacciate, che spesso hanno denunciato la violenza domestica, ma non sono state credute. Donne sole e abbandonate. Donne che lottano per i loro diritti in tutto il mondo, dal Medio Oriente all’Occidente. Anche nei luoghi dove sembra di poter dire che la civiltà abbia raggiunto la sua età più matura.
Nelle pagine di "In nome di Ipazia", la scrittrice che ha dato vita nei suoi numerosi romanzi a indimenticabili protagoniste letterarie ("La lunga vita di Marianna Ucrìa" è considerato il suo capolavoro), dà voce alle donne senza nome di ogni paese in lotta per la dignità. Mettendo nero su bianco un vero e proprio manifesto al femminile, ecco una denuncia appassionata che racconta le schiavitù che sopravvivono e i muri ancora da abbattere, le libertà negate e la ribellione necessaria. Un appello coinvolgente sul destino femminile contro ogni stereotipo e violenza.
L'iniziativa è promossa dal Comune di Acquapendente e dalla Biblioteca Comunale e finanziata dalla Regione Lazio nell'ambito della legge regionale 24/2019 a sostegno di biblioteche, musei e archivi.

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