eventi

"Dopo Signorelli. Il modello del Giudizio (XVI-XXI secolo)"

sabato 25 maggio 2024

"Dopo Signorelli. Il modello del Giudizio (XVI-XXI secolo)" è il titolo della prossima conferenza, l'ultima per l'Anno Accademico 2023/2024 organizzata dall'Istituto Storico Artistico Orvietano, per martedì 28 maggio alle 17.30 nella Sala DigiPass della Nuova Biblioteca Pubblica "Luigi Fumi". In cattedra il presidente Raffaele Davanzo e l vicepresidente Alessandra Cannistrà. L'evento intende rappresentare la conclusione delle manifestazioni del Centenario Signorelliano dell'anno passato.

"Non a caso - suggeriscono dall'Isao - la prima conferenza di quest'Anno Accademico, tenutasi ad ottobre 2023, fu quella di Dugald McLellan sui rapporti tra Signorelli e Michelangelo. Il momento centrale di questa conferenza saranno due Giudizi Universali dipinti a cavallo del 1600 in Umbria, e cioè quello di Ferraù Faenzone nel Duomo di Todi e quello di Cesare Sermei nella Basilica inferiore di San Francesco ad Assisi. Questa ricognizione a vasto raggio è partita proprio degli anni in cui il Signorelli si cimentava nella Cappella di San Brizio, gli anni a cavallo nel 1500, e per studiare anche la produzione europea contemporanea, specialmente quella delle Fiandre.

Da qui discende la consapevolezza che Luca Signorelli, usando l'intera superficie della Cappella, è stato in grado di produrre una storia completa, anche con le fasi che precedono il Giudizio: al di là della figura dell'Anticristo, l'elemento più importante è la raffigurazione della catastrofe, cioè della Fine del Mondo: che più della paura del Giudizio Finale è la paura di ogni essere umano di vedere la propria vita, e quella di tutta l'umanità, sconvolta ed interrotta per sempre da una calamità cosmica: novità che precedentemente si era vista solo in alcune raffigurazioni in miniature.

A parte il Giudizio della Cappella Paradisi in San Francesco di Terni, l'estensione delle superfici voluta da Signorelli sulla base di un discorso iniziato dall'Angelico rappresentava una grande novità che parlava direttamente all'uomo non come credente ma come essere umano con le sue paure. Lo studio delle raffigurazioni del Giudizio si prolunga fino ai nostri giorni passando attraverso raffigurazioni romantiche ottocentesche fino a quelle contemporanee, come quella di Ricardo Cinalli nella controfacciata del Duomo di Terni".