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A "Lo Scalo" Community Hub Sergio Verdecchia presenta il libro "Alce Rossa"

mercoledì 10 gennaio 2024

Giovedì 11 gennaio alle 17.30 a "Lo Scalo" Community Hub di Orvieto Scalo sarà presentato il libro "Alce Rossa" di Sergio Verdecchia, finalista del Premio Letterario Liberertà 2023. Accanto all'autore interverranno Massimo Neri, cultore di storia locale, Maura Gilibini (Lega Intercomunale Spi dell'Orvietano) e Attilio Romanelli (segretario provinciale SPI Terni). Introdurrà e coordinerà Anna Maria Laudadio, segreteria Spi Lega Intercomunale dell'Orvietano.

Il romanzo narra le vicende umane di una famiglia contadina di Ficulle negli anni travagliati del Fascismo, della Seconda Guerra Mondiale, della Resistenza e del successivo duro cammino per la conquista delle libertà costituzionali. Tutte le vicende narrate, che si svolgono tra la bassa Toscana, l'Alto Orvietano e Roma, sono tratte da fatti realmente accaduti e armonizzati in un canovaccio logico ad uso del romanzo. Parte degli avvenimenti rievocati sono autobiografici e l’autore li ha inseriti nell’ambito del racconto per completare l’iter narrativo entro il quale si snoda il romanzo.

La prima parte del libro narra come, la grande maggioranza della popolazione rurale fosse attesista, ben decisa a lasciar passare le settimane e i mesi prima dell’arrivo degli alleati, senza farsi trascinare troppo in faccende rischiose. Se poi nasceva il problema di aiutare un italiano, un patriota, un soldato a nascondersi per sfuggire alla persecuzione e all’arresto, allora generalmente non si tiravano indietro, e tanti contadini furono trascinati, quasi per caso, senza averlo deciso deliberatamente, nel vortice della lotta clandestina.

È il caso di due giovanissimi amici fraterni di Ficulle che, per una serie di circostanze, si ritrovano inseriti nella brigata partigiana SIMAR. La seconda parte del libro racconta la migrazione della famiglia contadina a Roma e le inevitabili difficoltà incontrate da chi è abituato ad una vita semplice, con ritmo lento, che si ritrova a contatto con una particolarissima borgata romana: il Quadraro. Kappler chiamava quella borgata “Il nido di vespe”, ma quelle vespe riuscirono coraggiosamente, con caparbietà e orgoglio a liberare il loro quartiere e più in generale tutto il Sud-Est di Roma prima dell’arrivo degli americani, tanto da meritarsi, unico quartiere di Roma, la medaglia d’oro al valor civile.

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