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Se la memoria è turbamento, Paolo Di Paolo presenta il suo "Romanzo senza umani"

giovedì 14 dicembre 2023

Un uomo cammina lungo le rive di un grande lago tedesco. È partito all’improvviso, dopo avere provocato una serie di "incidenti emotivi", come lui stesso li definisce. È ripiombato nella vita di persone che non vedeva da tempo. Ha risposto ad e-mail rimaste lì per quindici anni, facendo domande fuori luogo. Ha provato a riannodare fili spezzati. Mauro Barbi, storico di professione, cerca di aggiustare i ricordi degli altri – le persone che ama e ha amato – proponendo la sua versione dei fatti. Cerca di costruire una "memoria condivisa" che lo riguarda. Ma che impresa è?

Forse c’entra una piccola Era Glaciale privata, un processo di raffreddamento che ha spopolato la sua esistenza. Dove sono Fiore, Arno, il vecchio Cardolini, Meri, la ragazza belga di Madrid? Dov’è Anna? Dove sono tutti? Forse il lago a cui ha dedicato anni di studio può dargli le risposte che cerca. Vede, anzi immagina, l’immensa lastra di ghiaccio che lo copriva da sponda a sponda quattro secoli e mezzo prima. Il sole pallido su una catasta di uccelli morti. Un lunghissimo inverno che travolse l’Europa con i suoi venti polari, le grandinate furiose, le inondazioni.

Una remota stagione estrema che faceva battere i denti, perdere la speranza, impazzire. Come se ne uscì? Come se ne esce? Le immagini del passato ingannano sempre. Barbi prova a rientrare nel presente, con tutta l’ansia e la fatica che richiedono i gesti semplici. Uno in particolare potrebbe cambiare tutto. In 224 pagine, il "Romanzo senza umani" dove gli umani sono a fuoco più che mai, interroga i disastri climatici delle singole vite. Gli anni senza estate, i desideri furiosi come acquazzoni tropicali, le secche della speranza, il gelo che intorpidisce e nasconde.

E poi il disgelo, che finalmente riporta alla luce. "Che cosa ricordano, gli altri, di noi?" si chiede Paolo Di Paolo affrontando un tema poco esplorato come la memoria che è turbamento. "Un romanzo magnifico e audace" l'ha definito André Aciman, aggiungendo che "c’è chi ricorda troppo, chi ricorda meno, chi non percepisce lo scorrere del tempo", che "siamo tutti congelati fra versioni sconnesse del passato", che "non è facile leggere la vita mentre accade" e che "più o meno tutti, come il protagonista, siamo riusciti a tiranneggiare qualcuno ingiustamente".

L'autore – suoi anche i fortunati "Raccontami la notte in cui sono nato" del 2008, "Dove eravate tutti" del 2011 (Premio Mondello e Super Premio Vittorini), "Mandami tanta vita" del 2013 (finalista al Premio Strega), "Una storia quasi solo d’amore" del 2016 e "Lontano dagli occhi" del 2019 (Premio Viareggio-Rèpaci), tutti nel catalogo Feltrinelli e tradotti in diverse lingue europee – sarà a Viterbo, ospite della Libreria Borri Books, al civico 2 di Piazza della Repubblica, sabato 16 dicembre alle 17 per incontrare il pubblico.