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Giovanni Banella presenta "Di qua dal fosso e tra i boschi. Contributo a Vallochi"

mercoledì 29 novembre 2023

La storia di Castel Giorgio prima della sua fondazione, la collocazione del nucleo di Vallocchi, la "villa" medievale pre-esistente alla nascita della comunità castelgiorgese. Le notizie sulle antiche chiese dell’Alfina, la descrizione delle figure dei vescovi Giorgio della Rovere e del cardinale Giacomo Sannesio. Questi  tanti altri importanti elementi storici raccoglie il lavoro editoriale di Giovanni Banella, "Di qua dal fosso e tra i boschi. Contributo a Vallochi" (Edizioni Ceccarelli) che sarà presentato sabato 2 dicembre alle 16, nella Sala Consiliare del Municipio di Castel Giorgio. Insieme all’autore saranno presenti Andrea Garbini, sindaco di Castel Giorgio, Silvio Manglaviti, cartografo e storico, Italo Sarro, già dirigente scolastico e autore di libri storici. Modererà l'incontro il professor Federico Fabiani.

Il libro di Giovanni Banella è un contributo alla conoscenza di Castel Giorgio e del suo territorio. Con questa pubblicazione viene aggiunto un tassello al lavoro di ricostruzione della storia del paese. Vasto è l'arco di tempo preso in esame: dalla metà del tredicesimo secolo fino al diaciannovesimo secolo. Particolare attenzione è stata posta su “Vallocchi”, o meglio “ Villa Vallocchi”. La ricerca si propone di individuare la collocazione del nucleo di Vallocchi, la “Villa” medievale preesistente alla fondazione dell'attuale Castel Giorgio e alla costruzione del suo castello da parte del Vescovo di Orvieto Giorgio della Rovere.

L'autore è andato alla ricerca di notizie storiche, di resti di chiese, di reperti e di indizi che potessero comprovare l'ipotesi avanzata sull'ubicazione di Vallocchi. Particolareggiato è lo studio del territorio oggetto di indagine: la morfologia, l'idrografia, la viabilità antica, gli aspetti economici e geopolitici sono accuratamente descritti. Non mancano le notizie sulle chiese di Vallocchi: San Gnolo (San Angelo), San Silvestro, San Giovanni e San Giorgio, tutte nel Piviere di San Donato. Un capitolo riguarda la “Verreana” e la chiesa di San Martino. L'autore avanza anche l'ipotesi riguardo l'influenza dei Templari prima, e dei dell'Ordine Gerolosimitano dei Cavalieri di Malta poi, sul territorio di Vallocchi.

Particolare attenzione è stata posta nella descrizione delle figure dei vescovi Giorgio della Rovere e del cardinale Giacomo Sannesio. Interessanti sono le considerazioni sui rapporti storici, economici e sociali fra l'Alfina e la città di Orvieto nelle varie epoche. Sono narrate anche alcune vicende storiche che riguardano Castel Giorgio e “Castrum Benani”. Un capitolo è dedicato, seppure in modo sintetico, al Ducato di Castro e al ruolo di Castel Giorgio nelle travagliate vicende del piccolo Stato della famiglia Farnese. L'attenzione è posta anche sulla “Chiesa Vecchia di San Giorgio” e alle trasformazioni che ha subito nel tempo, fino allo stato attuale.

Completa il lavoro una ricca documentazione grafica, cartografica e fotografica, nonché una vasta bibliografia. Sono, inoltre, riportati documenti presentati da ricercatori e relatori nelle conferenze tenute a Castel Giorgio a cura del Gruppo Archologico dell'Alfina. L'interpretazione data da Giovanni Banella su Vallocchi non vuole avere pretese conclusive, ma è uno stimolo e una provocazione verso coloro che possoggono capacità e competenze, che hanno il desiderio di ampliare la visione della storia locale e farci capire meglio se “Villa Vallocchi” sia stata la vera antenata di Castel Giorgio.