"La manipolazione di massa: come è nata e come funziona". Dialogo a quattro a "Lo Scalo"

Ne siamo avvolti e condizionati in ogni istante della nostra giornata, la alimentiamo addirittura noi stessi attraverso l'utilizzo dei social, ma cosa sappiamo esattamente su quel mondo oscuro che è la manipolazione delle opinioni e delle coscienze? È questo il tema dell’incontro organizzato per mercoledì 29 novembre a "Lo Scalo" Community Hub di Orvieto Scalo alle 18 in occasione della presentazione del nuovo libro di Claudio Lattanzi "L'Invenzione della manipolazione. Edward Bernays e la fabbrica del Grande Fratello. Dalle origini a Facebook e Google" (Intermedia Edizioni).
Il tema sarà trattato attraverso una conversazione dell'autore con Stefano Cimicci e con due importanti esperti di comunicazione che saranno in collegamento, quali Matteo Grandi, giornalista, autore di trasmissioni televisive ed esperto di comunicazione e da Daniel Fishman, scrittore, saggista, esperto di comunicazione aziendale e pubblica. Il libro ruota intorno alla figura di Edward Bernays, nipote di Sigmund Freud, considerato l'inventore delle pubbliche relazioni ed il primo artefice delle tecniche di manipolazione dell'opinione pubblica nella società di massa. Bernays il protagonista di alcuni clamorose campagne sia a favore del sistema industriale e della nascente società consumista sia a sostegno di grandi multinazionali a stelle e strisce come la United Fruit Company, per difendere i cui interessi venne portato a termine il colpo di Stato in Guatemala del 1954.
Nella seconda parte del libro si prende in considerazione il cosiddetto “capitalismo della sorveglianza”, ovvero la forma più pervasiva di controllo sociale attraverso l’azione delle internet company che controllano i social network fino ad arrivare a quello che oggi rappresenta il modello più pervasivo ed estremo rappresentato da ciò che avviene attualmente in Cina dove il governo è in grado di effettuare un controllo sociale praticamente totale sulle vita di tutti i cittadini, compresi quelli residenti all'estero, tramite la applicazione di messaggistica “Wechat” che i cinesi utilizzano per ogni loro attività sociale ed economica, essendo vietati Facebook, Instagram e Google. Il mondo distopico pensato nei loro romanzi da Aldous Huxley e George Orwell ha insomma già preso abbondantemente forma, oltrepassando anche le loro più fosche e tetre fantasie, anche se non tutti se ne sono ancora accorti.
L'ingresso è libero.
Al termine dell’iniziativa sarà possibile approfittare delle gustose proposte del menù serale de "Lo Scalo" Community Hub. Si consiglia di prenotare al numero telefonico 342.9500662.

Nota della Redazione: Orvietonews, giornale online registrato presso il Tribunale di Orvieto (TR) nr. 94 del 14/12/2000, non è una bacheca pubblica. Pur mantenendo fede alla disponibilità e allo spirito di servizio che ci ha sempre contraddistinto risultando di gran lunga l’organo di informazione più seguito e letto del nostro territorio, la pubblicazione di comunicati politici, note stampa e altri contributi inviati alla redazione avviene a discrezione della direzione, che si riserva il diritto di selezionare e modificare i contenuti in base a criteri giornalistici e di rilevanza per i lettori.