Pino Strabioli omaggia Paolo Poli con "Sempre fiori mai un fioraio"

Sabato 5 agosto, alle 21.15, al Teatro dei Giardini di Calvi dell'Umbria per Calvi Festival va in scena "Sempre fiori mai un fioraio", il personalissimo e prezioso omaggio al grande e mai dimenticato Paolo Paoli di e con Pino Strabioli. Una serata dedicata al pensiero libero, all’irriverenza, alla profonda leggerezza di un genio che ha attraversato il Novecento con la naturalezza, il coraggio, la sfrontatezza che lo hanno reso unico e irripetibile. Uno spettacolo di grande impatto emotivo e culturale nato dall’amore professionale che Strabioli ha sempre avuto nei confronti di Paolo Paoli. Il genio fiorentino che ha percorso i decenni di un’Italia in rapido mutamento che ha sempre saputo restituire in modo graffiante e ironico. Un rapporto tra i due che parte con il piede sbagliato: Strabioli fa recapitare in camerino di Poli dei tulipani; nulla di più “fastidioso” per l’attore, quei fiori gli ricordano l’unico, e infelice, amore olandese.
Una reazione che non impedì l’avvento di una relazione di grande amicizia e sincerità tra i due. Amicizia culminata nel 2013 quando Paolo Poli decise di cedere al corteggiamento artistico di Strabioli per raccontarsi in un libro all’ormai amico. Si vedranno in diversi incontri, sempre nello stesso ristorante e alla stessa ora. Ossia a mezzogiorno, quando generalmente gli attori dormono.
Paolo si racconta quindi senza freni a Pino, anche e soprattutto attraverso gesti e osservazioni che sembrano divagare rispetto alla sua vita ma che in realtà parlano tantissimo di lui e del suo modo di pensare. Si tratta di un uomo che non ha mai fatto mistero della sua omosessualità, aiutato in questo senso anche da una madre moderna. Un uomo che ha vissuto in pieno il secondo conflitto mondiale, ma ancor di più la rinascita attraverso quella voglia di esprimersi liberamente, con una fantasia dedita a incuriosire e divertire il pubblico. Primo attore italiano a esibirsi en travesti, alternando il racconto di sé al maschile o al femminile senza distinzioni. Irriverente, godereccio, provocatore ma rispettoso!
Un Pino Strabioli ottimo nella messa in scena di questo “inedito” Poli. Regia accurata e capacità attoriali che gli permettono di reinterpretare se stesso e soprattutto Poli. Non lo fa ricorrendo ad escamotage macchiettistici, ma con la sola capacità di impersonare l’altro attraverso cambi di tonalità eccezionali. Lui, che ha imparato il mestiere proprio osservando Paolo Poli, mette tutta la sua anima e l’entusiasmo in questo straordinario percorso dai ritmi vorticosi e faticosissimi. Un’ora e venti di monologo, conservando gli scambi veloci e la disinvolta verve con cui il Maestro sapeva passare dall’apice della cultura all’argomento sessuale in pochi secondi. Poi si muove nello spazio scenico accennando dei balli e andando ben oltre il ruolo di divulgatore ed esperto teatrale.

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