Cristina Comencini presenta "Flashback" alla nona edizione di "Love Film Festival"

La Comune di Parigi, la Rivoluzione Bolscevica, la Resistenza, la rivoluzione sessuale. Quattro epoche di ribellione narrate attraverso quattro donne, come tante e per questo straordinarie. Eroine che incarnano una metà della Storia a lungo nascosta, negletta, ritenuta meno degna. Vite, sentimenti, corpi, piccoli gesti di cura quotidiana. Con mirabile vividezza e potenza scenica, in un romanzo pubblico e insieme personale, storico e attuale, Cristina Comencini li chiama finalmente a vivere per quello che sono: la forza indomabile che muove il mondo.

"Sono apparse in un vuoto e ricreano una genealogia nascosta, come fossero mie antenate o ancora di più" scrive la regista, sceneggiatrice, drammaturga e autrice anche di pièces teatrali – figlia del regista Luigi Comencini e madre del politico Carlo Calenda, oltre che di Giulia e Luigi – nel romanzo "Flashback" (Feltrinelli, 2022) che presenterà venerdì 16 giugno alle 17 nella Sala del Consiglio Comunale di Perugia, ospite della nona edizione di "Love Film Festival", la rassegna che omaggia "il cinema dell'amore e dei valori positivi per riprendere a sognare".

A dialogare con la scrittrice saranno Leonardo Varasano, assessore alla Cultura del Comune di Perugia, e Salvatore Maria Miccichè, presidente della giuria di LFF. Fondatore e direttore artistico del festival che proseguirà fino a domenica 18 giugno, Daniele Corvi. Padrino, Marco Bocci. Presidente onoraria, Madalina Ghenea. Madrina, Artemisia Levita, "ex bambina prodigio, figlia d’arte, una creatura che illumina l’ambiente col rosso tiziano della sua chioma, la purezza dello sguardo, la fluidità dell’eloquio, la profondità delle considerazioni".

Tra gli ospiti anche Alessandro Paolucci, in arte Dio – creatore sì, ma di contenuti per il web – e Paolo Genovese, Serena Grandi, Abel Ferrara, Luca Lionello ed Elena Lietti. Tornando alle 272 pagine del libro in un periodo della sua vita particolarmente difficile, la narratrice – nella quale il lettore può riconoscere facilmente l’autrice stessa – inizia a soffrire di fulminee perdite di conoscenza, flashback – appunto – che la immergono in storie diversissime dalla sua. Storie di donne lontane, eppure connesse al suo presente da una segreta corrispondenza.

Accade con Eloisa, splendida cocotte il cui destino viene rovesciato dalla Comune parigina del 1871 – il desiderio di seguire la sua vicenda coincide con la fine del matrimonio della narratrice – e con Sofia, una ragazza russa che vorrebbe diventare attrice ma non ha fatto i conti con l’amore e con la Rivoluzione d’Ottobre, offrendo a chi racconta una misura delle sue stesse scelte. Poi con Elda, giovane operaia friulana, realmente esistita nello spietato inverno fra il 1944 e il 1945, e infine con una diciassettenne della Swinging London libera e malintesa dei primi anni Sessanta.

Legate tra loro da una trama che supera le epoche in cui hanno vissuto, tutte arrivano a deviare e ad ampliare il corso dell’esistenza della donna che le racconta. Perché, suggerisce l'autrice de "La bestia nel cuore", pellicola nominata all’Oscar come miglior film straniero e premiata al Festival del Cinema di Venezia, la scrittura è atto – d'amore, s'intende – che modifica, che travolge. "La letteratura è un’esistenza nascosta e pericolosa". Pagina dopo pagina, dettagli vividi emergono da brevi amnesie e le epifanie si rivelano rivelatrici.

Per ulteriori informazioni:
www.perugialovefilmfestival.com