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"La salute è un diritto universale". In piazza a difesa della sanità pubblica

mercoledì 7 giugno 2023

Si torna in piazza per la sanità pubblica ed universale ad Orvieto con una manifestazione promossa da cittadine e cittadini dei territori dell'Orvietano a cui hanno aderito diverse associazioni, forze politiche e organizzazioni sindacali, tra cui Cgil, Spi Cgil e Fp Cgil ma anche Associazione Val di Paglia Bene Comune, Nova Civitas, Pd, Pci, Associazione "Il Ginepro", L'Albero di Antonia e Gli Amici di Charlie.

Una manifestazione che rappresenta "la presa di coscienza e la preoccupazione di un intero territorio, che ormai senza più credere a false promesse e a slogan di propaganda si è reso conto sulla propria pelle che la sanità pubblica è stata drammaticamente depotenziata e indebolita".

L'appuntamento è per sabato 17 giugno alle 10.30 in Piazza della Repubblica, dove lo Spi Cgil, Lega intercomunale dell’Orvietano, per primo, chiama la popolazione tutta a manifestare per "ribellarsi al progressivo smantellamento della sanità territoriale al di là delle promesse e dei proclami".

Sette, in particolare, i punti al centro della mobilitazione:
1. il potenziamento dell'ospedale cittadino;
2. Orvieto sede di Distretto;
3. abbattimento delle liste d’attesa e risposta sanitaria sul territorio;
4. potenziamento dell’assistenza domiciliare, del Centro di Salute Mentale, dei servizi per le donne e l’infanzia;
5. Casa di Comunità accessibile, funzionale e partecipata;
6. potenziamento di medicina territoriale e prevenzione;
7. programmazione di un piano di assunzioni di personale. 

"L’Umbria in generale e il nostro territorio in particolare - scrive in una nota il sindacato dei pensionati orvietano - sono caratterizzati dalla distribuzione della popolazione in piccoli centri, da un’età media molto elevata (il 35% della popolazione ha più di 75 anni) e da una generale e crescente insoddisfazione rispetto alla sanità pubblica, come emerso con chiarezza dall’indagine svolta dallo Spi Cgil sulla condizione degli anziani nella provincia di Terni”. 

"Lo stato di enorme degrado in cui versa la sanità pubblica - insistono dallo Spi orvietano - è un problema che richiede la nostra attenzione e riflessione. L’elenco delle criticità lo conosciamo ma è opportuno ribadirlo: carenza di medici di base e sanità territoriale ridotta all’osso; mancate assunzioni di personale sanitario; carenza di medici specialisti e ricorso a soluzioni estemporanee come i ‘medici a gettone’; liste d’attesa appaltate alle strutture private convenzionate; assistenza domiciliare lentamente depauperata; riabilitazione territoriale ridotta a minimi termini, con 4 operatori su 3 servizi; un ospedale 'malato', che sulla carta è Dea di primo livello, ma nella realtà versa in gravi condizioni senza servizi e personale; una neuropsichiatria infantile condanna a tempi biblici le famiglie per la diagnosi e per la presa in carico".

Accanto a questo, c’è l’ipotesi di costruzione della Casa di Comunità, “un'opportunità per Orvieto - rimarcano dallo Spi Cgil - ma già menomata dalla scelta dell’ex ospedale in piazza Duomo come sede, visti i ben noti problemi di carico automobilistico sul fragile tessuto stradale della città”. 
"Dobbiamo ribadire con forza il nostro impegno perché venga sanata l’anomalia di un ospedale a mezzo servizio, con carenza di personale in tutti i reparti, con turni assurdi e trasferimenti provvisori da altre strutture a comando, dimostrando di non aver recepito le indicazioni delle scuole di management sulla programmazione e sulla 'mission'. O, forse, bisogna arrivare alla conclusione che sono tutte strategie per favorire la sanità privata e sostituirla a quella pubblica? Nel dubbio, noi scendiamo in piazza". 

"Quello che è successo e sta succedendo alla sanità pubblica del territorio orvietano e dei suoi dodici Comuni - scrive in una nota la Fp Cgil Terni - è lo specchio di quello che succede nei territori della provincia di Terni, nella regione Umbria e su tutto il territorio nazionale. Depotenziamento degli ospedali, indebolimento della sanità territoriale, potenziamento della sanità privata”.

"Nei nostri ospedali, sui nostri territori la carenza di personale sanitario, amministrativo, tecnico - insiste il sindacato - è una situazione che sta portando al collasso il sistema. Il nodo drammatico dei salari bassi, della precarizzazione generalizzata che si allinea con la situazione economica contingente, dell’inflazione e della perdita di potere d’acquisto degli stipendi dei lavoratori e dei pensionati sta definendo un quadro di allarmante retrocessione della condizione delle cittadine e dei cittadini umbri. Saremo in piazza come sempre a difesa della sanità pubblica, per combattere le disuguaglianze che stanno aumentando anche nella possibilità di curarsi e di esercitare il proprio diritto fondamentale e universale alla salute".

La mobilitazione del sindacato proseguirà poi martedì 20 giugno a Terni con l'attivo di delegate e delegati della sanità che si terrà alle 17 nella Sala Congressi del Centro Caos e sarà concluso dal segretario della Fp Cgil nazionale, Michele Vannini. L'iniziativa, come le tante altre in programma in tutta la regione, si inserisce nel percorso di avvicinamento alla manifestazione nazionale in difesa della sanità pubblica di sabato 24 giugno a Roma.