Al Teatro Boni "Figli di Abramo. Un patriarca, due figli, tre religioni e un attore"

Dopo la pausa di Carnevale, durante la quale il Teatro Boni ha ospitato il tradizionale "Ballo in Maschera", riprendono gli spettacoli della Stagione "Angeli, demoni, diavoli, santi e carogne", sostenuta da Comune di Acquapendente e Regione Lazio e diretta da Sandro Nardi.
Il prossimo appuntamento è domenica 26 febbraio alle 17.30 con "Figli di Abramo. Un patriarca, due figli, tre religioni e un attore" di Svein Tindberg, con Stefano Sabelli, una produzione Teatro del Loto - Teatri Molisani per la regia e traduzione di Gianluca Iumiento, con musiche dal vivo di Luca Ciarla.
Uno straordinario testo di Svein Tindberg, attore e drammaturgo norvegese che, rivelatosi in patria e in tutta la Scandinavia, grazie a quest’opera, ha conquistato con "Abrahams Barn" (questo il titolo in lingua originale) il Premio Hedda, che insieme al Premio Ibsen è il più alto riconoscimento del teatro scandinavo. E soprattutto un pubblico che ha superato nella sola Norvegia i 100.000 spettatori.
Raccontando la storia di ebraismo, cristianesimo e islam, Tindberg evidenzia soprattutto come tutti i fedeli di queste religioni rivendichino Abramo come il loro capostipite. Perché, naturalmente, ognuna delle tre fedi narra questa comune origine nel modo in cui vuole, "pro domo sua". Si deduce che, seppure l’origine comune sia inconfutabile, è soprattutto la differente narrazione ad aver esacerbato, nei secoli, la conflittualità tra i diversi figli di Abramo.
Eppure la storia di ebrei, cristiani e musulmani è qualcosa di più grande e che va ben oltre quel conflitto originale. È anche e soprattutto la storia di una florida interazione culturale, intellettuale e spirituale, dove le tre religioni si sono, in realtà, reciprocamente arricchite, vivendo vicine l’una all’altra.
Oggi più che mai, nell’opinione pubblica più evoluta, c’è un desiderio di riconciliazione e comprensione dei diversi stili di vita, come pure dei valori che accomunano le tre grandi fedi che prendono origine da Abramo. Tanti sono gli appelli alla convivenza pacifica, alla riconciliazione, alla maggiore conoscenza reciproca fra queste e altre grandi religioni che hanno segnato il percorso dell’umanità.
Tanti sono gli appelli a ricercare, insieme, l’origine unica della vita e del pensiero evoluto della razza umana. E, con ciò, soprattutto a cercare i valori che difendono e uniscono le nostre comunità, più che quelli che dividono. In tal senso, "Figli di Abramo" si è da subito rivelata un’opera teatrale innovativa e inclusiva, che ha saputo affrontare questi temi in modo mai banale, rielaborandoli con grande freschezza e ironia.
Ingresso 10 euro. I biglietti sono anche acquistabili online su Vivaticket.
Per ulteriori informazioni:
0763.733174 – 334.1615504
www.teatroboni.it

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