Giornata Mondiale del Cinema Italiano, visita guidata gratuita ai Giardini (Vaticani) di Villa Lante

Scelta come set cinematografico in moltissime occasioni, già a partire dagli anni '40, Villa Lante, il gioiello di Bagnaia, nel terzo millennio per ben due volte si è trasformata nei Giardini Vaticani. La prima nel 2011 per il film "Habemus Papam", la seconda nel 2016 per la serie televisiva "The Young Pope" di Paolo Sorrentino. L'invito ad attraversare quegli stessi giardini all'italiana giunge per domenica 5 febbraio alle 10.30, in occasione della Giornata Mondiale del Cinema Italiano che vede l'Ufficio Turistico di Viterbo organizzare il secondo dei tre appuntamenti in calendario.
La visita guidata gratuita sarà un'occasione imperdibile per ripercorrere la storia di questo luogo, magico sia dal punto di vista storico che da quello più strettamente cinematografico che ha finito per innamorare anche un intenditore di dimore e giardini come Re Carlo III d'Inghilterra. Merito anche degli spettacolari giochi d'acqua delle fontane e delle due palazzine pressoché gemelle, situate all'interno di uno dei più famosi giardini manieristici del XVI secolo. Sebbene identiche, a costruirle in differenti periodi, furono rispettivamente il Cardinale Gianfrancesco Gambara.
E, dopo la sua morte avvenuta nel 1587, il Cardinale Alessandro Peretti di Montalto, nipote di Papa Sisto V. La costruzione della villa ideata da Jacopo Barozzi da Vignola cominciò nel 1511 ma fu portata a termine intorno al 1566. Tuttavia non ha acquisito questo nome se non quando, nel XVII secolo, passò nelle mani di Ippolito Lante Montefeltro della Rovere. Entrando dall’arco bugnato dell'entrata principale, ci si ritrova in un quadrato, perfettamente regolare dove il bosso è plasmato e modellato a formare motivi decorativi che circondano sculture e piccole cascate d'acqua.
Il tratto più caratteristico di questo parterre, infatti, è la complessa fontana posta al suo centro, formata da quattro bacini, separati da cammini transennati, con i parapetti decorati con pigne di pietra ed urne decorative che intersecano l'acqua. Nel cuore del complesso, un bacino centrale contiene la celebre Fontana dei Mori del Giambologna. Sopra, il visitatore può inerpicarsi attraverso querce, lecci e platani, scorgendo fontane e sculture che si aprono attraverso inaspettati scorci per arrivare, quindi, al primo dei giardini a terrazza ascendenti.
Qui, alloggiata tra due scalinate in pietra, si erge la Fontana dei Lumini, di forma circolare, a gradini. Su una terrazza successiva vi è un enorme tavolo di pietra con acqua che scorre nel suo centro. In questo posto, il Cardinale Gambara intratteneva i suoi ospiti. Al di sopra, la quarta terrazza, contenente la catena d'acqua, elemento che il Vignola aggiunse a molti giardini del XVI secolo. Visibile anche a Villa Farnese e Villa d'Este, questo ruscelletto scende in cascata al centro dei gradini per concludersi in fondo alla terrazza.
Al livello superiore vi sono ancora fontane, grottini e due piccoli casini che, come i loro omologhi più grandi sulla terrazza inferiore, hanno un disegno particolare, probabilmente anch'esso del Vignola, con logge aperte sorrette da colonne di ordine ionico che reggono il nome del cardinale scolpito sulla cornice. Uno dei casini dà accesso a un piccolo giardino segreto di siepi e topiarie. Facile capire, dunque, perché tanta verde bellezza abbia stregato anche il cinema. Parco e villa saranno aperti gratuitamente al pubblico dalle 8.30 alle 13.45. Ultimo ingresso alle 13.15.
Per ulteriori informazioni e prenotazioni (entro le 18 di sabato 4 febbraio):
076.1226427 – 349.3619681 – info@visit.viterbo.it

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