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"Le Terme della Toscana dal Medioevo a oggi. Storia e beni culturali"

giovedì 10 novembre 2022

Se a San Casciano dei Bagni un nuovo museo ospiterà i reperti – 24 statue di bronzo in perfetto stato di conservazione ed ex voto, insieme a 5.000 monete ed altri oggetti – rimasti nelle acque termali 2.300 anni e restituiti dagli scavo al santuario etrusco-romano connesso all'antica vasca della sorgente termo-minerale del Bagno Grande, de "Le Terme delle Toscana dal Medioevo a oggi. Storia e beni culturali" (Aska, 2021) si parlerà anche sabato 19 novembre, alle 17.30,
a Le Stanze di Manciano, in Via Cavour 6, dove sarà presentato il libro di Anna Guarducci.

Docente ordinario di Geografia del Paesaggio e del Patrimonio Culturale del Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell'Università degli Studi di Siena, l'autrice ha già curato numerosi studi monografici, saggi e articoli su riviste relativi a tematiche storico-geografiche, a partire dalla storia della cartografia e del viaggio, del territorio e del paesaggio, considerati nelle loro dinamiche e nella loro attualità. È così anche per il libro che presenterà insieme a Luca Manini e Andrea Caccialupi, assessori rispettivamente alla Cultura e al Turismo, e all'architetto Fabio Detti.

La presentazione, infatti, è patrocinata dal Comune e dalla Biblioteca "Antonio Morvidi" di Manciano. Quanto alla monumentale ricerca sulle terme toscane si compone di due volumi raccolti in un elegante cofanetto per un totale di 888 pagine che danno conto di quanto questo sistema termale sia particolarmente ricco e ben distribuito sul territorio, in considerazione dell'articolata geo-morfologia, della storia politica e amministrativa della regione e delle diversificate caratteristiche fisico-chimiche delle acque, con le loro differenziate qualità terapeutiche.

L'opera presenta un'impostazione storica e geografica, con l'obiettivo di ricostruire le complesse dinamiche di circa un'ottantina di strutture termali tra i tempi tardo-medievali e contemporanei, luoghi di cura ma anche di svago e socializzazione, con le loro storie differenziate nel corso dei secoli. Escluse solo sorgenti e polle idrominerali, calde o fredde, fruite anche per uso industriale per l'imbottigliamento dell'acqua da tavola, per le quali non è stato possibile reperire testimonianze su utilizzazioni di tipo idroterapico organizzato o spontaneo.

Accanto alle tante terme note, e ancora oggi attive, sono stati censiti e descritti con cura siti termali meno conosciuti e, talvolta, proprio sconosciuti anche alle popolazioni locali, in quanto non più in uso anche da molto tempo, oppure trasformati o abbandonati o addirittura allo stato di rudere. Dopo una parte generale dedicata all'evoluzione del termalismo, la seconda è composta da schede monografiche di tutte le strutture termali individuate organizzate per tipologie sulla base della loro condizione d’uso, dalle semplici vasche o fontane fino alle città termali.

E sulla base della presenza degli stabilimenti nelle diverse epoche così da metterne in luce storia, ubicazione topografica, consistenza edilizia e urbana – edifici termali e di servizio, semplici manufatti, strutture idriche, viabilità – e ancora funzione e fruizione e stato di conservazione attuale. Tutto ciò è stato possibile attraverso l'indagine sul terreno e l'integrazione di fonti scritte e iconografiche. Documenti di archivio, letteratura specialistica, narrativa, fotografie e cartoline d'epoca, mappe, vedute pittoriche e disegni, carte topografiche, piante urbane e di edifici.

Un apparato, per lo più inedito, che vale a documentare molte realtà, oggi scomparse o profondamente trasformate. L'opera è, infatti, riccamente illustrata da immagini di documenti a colori e in bianco e nero, riferibili al passato e al presente. Una ricostruzione geo-storica dell'intero sistema termale toscano per offrire un contributo di conoscenza scientifica, di possibile utilizzazione per attività culturali, didattiche ed educative e per politiche di pianificazione paesistico-territoriale, di tutela-salvaguardia o recupero di veri e propri beni culturali.