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Il mito di Baglioni attraverso la storica Camilla, emblema di libertà giovanile

giovedì 27 ottobre 2022
di Davide Pompei

Un racconto a due voci, quelle di Pigi Sbaraglia e Chiara Sabatini, per ricostruire la storia della mitica Citroën Due Cavalli gialla di Claudio Baglioni, datata 1973, partendo dalla citazione di un celebre verso del cantautore romano "La Camilla, yes my car" al quale, non è più un segreto, venerdì 28 ottobre alle 15.30 al Teatro San Lorenzo l'Amministrazione Comunale di Ficulle consegnerà la cittadinanza onoraria nel corso di una cerimonia pubblica. E se il cantautore romano è pronto a tornare nel territorio d'origine della famiglia, si parlerà in qualche modo di lui anche sabato 29 ottobre alle 17.30 alla Galleria Tesori d'Arte del Complesso Monumentale di San Pietro.

Qui, in occasione della 28esima edizione di "UmbriaLibri", sarà presentato il libro "La Camilla, Baglioni's car. La 2CV, gli anni ’70. Gli amori belli" (Gambini Editore, 2022), alla presenza degli autori e dell'editore con la moderazione del giornalista Riccardo Regi, direttore responsabile della testata online vivoumbria.it e collaboratore per le pagine Cultura e Nazionale del Gruppo Corriere che, come lui stesso confessa con un pizzico di orgoglio e nostalgia, quei tempi li conosce bene. Sfogliando le 266 pagine del volume pubblicato a maggio si ripercorreranno così le ragioni e le caratteristiche che hanno consentito a questa auto di diventare l'icona di un'epoca.

"Parlare della Camilla – chiariscono gli autori – è ovviamente un pretesto per parlare del mito Baglioni, del mito Due Cavalli e naturalmente dei mitici anni Settanta. In una decina di capitoli le canzoni si mischiano ai chilometri che le 2C macinavano alla volta di Kabul o dei deserti africani. La vita e la poetica del cantautore romano che, neopatentato, la acquistò di seconda mano, vivono sullo sfondo delle rivolte del '68, dei pantaloni a zampa, del cambio sul cruscotto. L'auto nata tutta molleggiata per non rompere le uova dei contadini si rivela il simbolo di una generazione di giovani che la farà molleggiare per portare a spasso, tanto per dirla con Claudio, gli amori più belli".

Divertente e serio, leggero e dotto, il saggio dove la passione per le auto di Sbaraglia incontra quella per la canzone d’autore di Sabatini dà vita a un viaggio nell'immaginario legato all'auto immortala su video ed album e reinterpretata graficamente anche su quella del libro. "Abbiamo scelto di selezionare questo titolo nel catalogo delle pubblicazioni più recenti che saranno presenti alla kermesse – spiega l’editore, Isabella Gambiniperché rappresenta un pretesto per raccontare, attraverso il binomio vincente musica-motori, gli anni Settanta e la poetica di un cantautore molto amato anche dalle nuove generazioni, e che peraltro è di origini umbre".


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