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"Quattro stagioni per quattro movimenti" nella danza di Francesca Arcuri

giovedì 20 ottobre 2022

"Un'ode alla natura e al nostro divenire" che nasce dall’osservazione del legame esistente tra i cicli naturali del divenire e la natura del movimento concepito come espressione del sentire dell’anima. Si tratta di "dare spazio alle percezioni raccolte nelle profondità del corpo per creare e scomporre nel medesimo istante, avvolgere e trasmettere". Muove da qui "Quattro stagioni per quattro movimenti", la performance di danza contemporanea creata ed interpretata da Francesca Arcuri, attesa domenica 23 ottobre alle 17 a L’Officina Imagination Lab.
 
È, questa, una vecchia officina meccanica abbandonata trasformata da Rosenda Arcioni e Jan Meer in una casa della creatività, un laboratorio dell’immaginazione, un circolo culturale. I suoi vasti spazi modulabili ospitano a piano terra una biblioteca con più di mille libri sull’arte, il tessile, il design e tanto altro, e una collezione unica di tessili d’arte indiani creata da Rosenda per Le Cachemirien, una galleria parigina che ha operato per venti anni nel cuore della capitale francese. 

Se il frutteto sottostante invita alla presa di coscienza e all’educazione ecologica e il tetto-terrazza alla contemplazione sotto le stelle, nel piano inferiore con le enormi finestre affacciate su Monteleone d’Orvieto, uno de "I Borghi più belli d’Italia", incastonato nel cuore dell'Umbria. "L'Officina" al civico 22 di Via San Lorenzo offre uno spazio di 160 metri quadrati, atto ad accogliere laboratori e spettacoli teatrali, residenze, mostre e varie attività ed eventi culturali, come appunto l’incontro con l’opera di Francesca Arcuri.

Primo movimento, l'Autunno. Perché "sotto le foglie nascondiamo la nostra essenza, raccogliamo frammenti lungo il sentiero della consapevolezza, col primo freddo in arrivo. I piedi ascoltano, i piedi conoscono, i piedi percorrono. Autunno crei lo spazio per nuove profonde emozioni. Qui, quando la Terra inizia il suo percorso dedito alla lentezza, a quei piccoli spazi dove le foglie creano tante fini per nuovi inizi da inventare. Una lunga strada per appoggiare, scorrere e fluire.

Solo percorrendo le radici sotto i miei piedi il suono del silenzio si trasforma in musica, in danza, in movimento. E così ogni granello di terra non torna nel posto giusto ma nel posto dove sente di stare”. La natura? “È nostra grande maestra di vita, anche se spesso nel ritmo frenetico che ci impone la modernità, ce ne dimentichiamo, è lei che crea meravigliose composizioni nello spazio, è lei che ci invita ad ascoltare il dolce fluire e lo scorrere di ogni ciclo dell’esistenza".

Quanto a Francesca Arcuri inizia la sua formazione con le danzatrici Valentina Romito e Rita Petrone (Metodo Nikolais) e la prosegue nell’ambito delle arti performative. Nel 2008 si laurea al DAMS (Discipline Arte Musica e Spettacolo). Nel 2012 consegue il diploma in danza contemporanea presso il CIMD di Milano sotto la direzione artistica di Franca Ferrari. Si perfeziona in Belgio presso la P.A.R.T.S. (Performing Arts Research and Training Studios) e in Francia.

Il suo lavoro di danzatrice-performer, negli anni, è stato profondamente influenzato dalla passione per la fotografia, per la poesia e dalle discipline orientali quali le arti marziali fino ad orientarsi sempre più verso la Instant Composition con la danzatrice Silvia Urbani e il danzatore Julyen Hamilton. Ricerca e studio dell’improvvisazione, dunque, come strumento per la creazione artistica. Ha danzato, viaggiato ed esplorato in Europa, Centro-America e Sud-America. 

Oggi è insegnante di yoga e meditazione, si occupa di movimento come natura espressiva del corpo nella sua essenza più autentica. È operatrice somatica del femminile e definisce il suo un progetto umano-artistico. Umano perché rivolto al cuore dello spettatore, invitandolo a lasciarsi commuovere e coinvolgere da ciò che accade sulla scena. Artistico perché espressione della natura libera del movimento informato dalla pratica dell’arte dell’improvvisazione e dal movimento consapevole.

Attraverso lo studio di pratiche di movimento provenienti dal lavoro di Body Mind Centering. Sostiene che "l'ascolto della natura permette di ritornare alla vita vera, autentica e selvaggia, quando le stagioni ritmano il movimento, giocando sulle corde dell’anima, e dando sapore ai giorni" in un fluire dinamico dei cicli temporali che tornano, e ritorna, in un continuo e mutevole divenire che plasma e dà nuove forme al cambiamento. Fino a fondersi in modo armonico con le sue stagioni e con il grande respiro della terra.
 
Per ulteriori informazioni:
info@officinaaps.org 

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