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Maura Zamola omaggia le "Donne caparbie. Italiane che hanno cambiato il mondo"

sabato 8 ottobre 2022

Dall'etrusca Tanaquil, la regina creatrice di re, a Luisa Spagnoli, l’imprenditrice illuminata passando per Livia Drusilla, Amalasunta, Matilde di Canossa fino alle mistiche. Chiara d'Assisi, la prima redattrice di una Regola, Angelina da Montegiove, la terziaria che non voleva la clausura, Rita da Cascia, Lucia Broccadelli e ancora Giulia Farnese, detta la Bella, Lucrezia Borgia, calunniata dai posteri, Vittoria Colonna, poetessa spirituale, e Donna Olimpia, avida mecenate.

È un catalogo di biografie rilette, tutto al femminile, quello compilato da Maura Zamola nel libro "Donne caparbie. Italiane che hanno cambiato il mondo" (C&P Adver Effigi, 2022) che sarà presentato domenica 16 ottobre alle 18 nella Sala Consiliare del Comune di Porano, che ha patrocinato l'iniziativa insieme ad Ancescao. Nel corso del pomeriggio sono attesi gli interventi di Cristina Caporali e dell'assessora alla Cultura, Giovanna Brunelli, oltre che dell'autrice.

"Con questo libro – anticipa – ho voluto raccontare la vita di diverse donne del passato. Alcune sono state ingiustamente marchiate da una fama negativa molto più gravosa di quanto meritassero. Altre sono state accusate addirittura di colpe non loro. Tutte hanno cercato di sfuggire alla situazione di sottomissione in cui la società patriarcale le costringeva". Pagina dopo pagina, sfilano carismatiche e riabilitate le esistenze di donne di diverse epoche storiche.

Filo conduttore, un legame con Umbria e Tuscia dove oggi l'autrice – triestina di nascita, trasferitasi sulle colline intorno a Orvieto – svolge la professione di guida turistica. "Le commento dal mio punto di vista – dice – da donna che non sopporta le ingiustizie. Sono figure decise e tenaci, che hanno superato gli ostacoli con cui una società maschilista ha cercato di bloccarle nei ruoli tradizionali. Un esempio di autostima, libertà e determinazione valido anche per le donne di oggi.

Approfondendo sempre più lo studio della storia di questi territori, ho incontrato molte figure femminili dei secoli passati che mi sono sembrate meritevoli di essere raccontate e divulgate. L’ho fatto dal mio personale punto di vista, che non è quello di una storica, piuttosto quello di una divulgatrice appassionata e sempre dalla parte delle donne. Ho partecipato, infatti, all’entusiasmante stagione del femminismo storico degli anni '70 e ne ho condiviso gli ideali.

Ho vissuto l’atmosfera particolare di una città libertaria, cosmopolita, laica. Qui ho trovato un contatto profondo con la natura, la storia e l’arte e conosciuto nuove amiche con le quali ho studiato il Pensiero della Differenza, la teologia femminista, la spiritualità della Dea. Troppo spesso mi accorgo che su personaggi storici l’opinione corrente è distorta e viziata da pregiudizi. Se poi si tratta di donne, su di loro il biasimo ed il giudizio negativo sono pesanti e duri a morire.

Il mio intento è quello di mettere in luce la forza d’animo, la saggezza, le qualità morali e intellettuali di tante figure femminili che con determinazione hanno voluto liberarsi dai limiti loro imposti da altri. Con la mia scrittura desidero riabilitarle e rimetterle nella giusta luce, ripristinando la verità. Lo sento come un debito di riconoscenza nei confronti di queste antenate che ci hanno preceduto nella ribellione alle ingiustizie ed alle discriminazioni sessiste".

"Maura Zamola – annota nella prefazione, Katia Maurellici racconta la vita di tredici donne, tante quante sono le lune in un anno, e di molte altre, nominate nell’intreccio di relazioni che ogni donna genera nel corso dell’esistenza: madri, sorelle, figlie, compagne di strada. Con stile lieve e partecipazione emotiva, ci accompagna in tempi, città, case, conventi per scoprire il quotidiano e lo straordinario di donne che hanno segnato non solo il loro tempo, ma anche il futuro, nel senso di una lunghissima strada verso l’emancipazione femminile".