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Conferenza sul Cardinale Girolamo Simoncelli e visita agli affreschi cinquecenteschi

lunedì 29 agosto 2022
di Davide Pompei

Da anni "in fase di restauro e recupero finalizzato a riuso, trasformazione e valorizzazione dell'immobile destinato ad attività ricettiva", Palazzo Simoncelli – pienamente inserito nel tessuto urbano della frazione di Torre San Severo – custodisce al suo interno un raffinato ciclo di affreschi cinquecenteschi. Gli aspetti storici e architettonici di quel bene privato si intrecciano nell'arco dei secoli, con la storia del piccolo borgo fortificato, che sorge a poco più di 11 chilometri da Orvieto, la cui esistenza è documentata sul Catasto del 1292 seppure sotto il nome di "Villa".

Il toponimo di Torre San Severo è censito, infatti, per la prima volta in un atto del 1356. Quando, nel 1554, la Camera Apostolica assegnò la fortificazione al Cardinale Girolamo Simoncelli per ristrutturarla a residenza estiva, il palazzo assunse una pianta ad "L", con una ampia scalinata e, in alcuni vani, si coprì di affreschi. Nel 1573 venne iniziata la costruzione del braccio Est – la struttura più antica è il braccio Ovest – e del portico, rimasto incompiuto. Alla morte del cardinale, la residenza venne utilizzata dagli Abati Commendatari, per poi passare nel 1870 a privati.

"Il Cardinale Girolamo Simoncelli a cinquecento anni dalla nascita" è il titolo della conferenza promossa nell'ambito della Giornata di Valorizzazione "Visioni di Comunità" dall'Archivio Vescovile di Orvieto e la Parrocchia di San Giovanni Battista di Torre San Severo in collaborazione con l'Associazione Diocesana "Pietre Vive" e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto che ne ripercorrerà le vicende storiche che si intrecciano con quelle dell'Abbazia dei Santi Severo e Martirio e sono legate al nome del porporato che ne commissionò il rinnovamento e la sua prestigiosa decorazione.

All'iniziativa – in agenda per sabato 3 settembre alle 17 nella Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista – interverranno il parroco, don Stefano Puri, gli archivisti Luca Giuliani che illustrerà "La figura del Cardinal Simoncelli" e Noemi Grilli che passerà in rassegna "Le costituzioni del sinodo orvietano del 1592" e ancora l'architetto Simone Moretti Giani che approfondirà gli aspetti relativi a "Il Palazzo dell’Abbazia presso Torre San Severo" e don Emanuele Frenguelli che concentrerà il suo intervento su "Simoncelli e la promozione delle arti: tra Controriforma e licenza".

Al termine seguirà la visita guidata alle sale del palazzo che conservano gli affreschi del XVI secolo, attribuiti a Muziano Girolamo detto Girolamo da Brescia e a Cesare Nebbia. In particolare verrebbero attribuiti al primo "Ercole e il Leone di Nemea", "Allegoria dell'Inverno", "Ercole e l'Idra di Lerna", "Ratto di Ganimede", "Allegoria della Primavera", "Allegoria dell'Autunno", "Elemosina di Traiano", "Allegoria della Vita Campestre", "Segno del Cancro", "Segno dell'Ariete", "Segno della Bilancia", "Segno del Capricorno".

Ascrivibili alla mano del secondo quelli raffiguranti "Parnaso", "Parche", "Contesa tra Minerva e Nettuno per il possesso dell'Attica", "Giuseppe interpreta i sogni del Faraone", "Giuseppe riceve i fratelli", "Aronne con Mosè davanti al Faraone trasforma la verga in serpente", "Mosè trasforma il suo bastone in serpente", "Mosè con le Tavole della Legge", "Mosè e la raccolta della manna". L'attribuzione, tuttavia, non è unanime dal momento che lo storico dell'arte Federico Zeri attribuì tutti gli affreschi ad un anonimo romano del XVI secolo.

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