Marco Zanardi presenta "Bagnaia e Villa Lante. Dal castrum medievale a luogo di delizie"

La sua costruzione cominciò nel 1511, ma fu portata a termine intorno al 1566 su commissione del Cardinale Gianfrancesco Gambara. Il nome – Villa Lante – venne acquisito solo quando nel XVII secolo passò nelle mani di Ippolito Lante Montefeltro della Rovere, Duca di Bomarzo, quando il gioiello della frazione viterbese di Bagnaia, aveva già cento anni di vita. Circondato da uno dei più famosi giardini italiani a sorpresa manieristici del XVI secolo – nel 2011 votato come Parco più bello d'Italia – è meta turistica imperdibile della Tuscia.
Alla letteratura dedicata al complesso si aggiunge ora una raffinata ed originale pubblicazione curata da Marco Zanardi, studioso e guida turistica abilitata per la provincia di Viterbo e Roma, per i tipi di Edizioni Archeoares che racconta la ricchezza artistica esaminando il rapporto unico del borgo con il suo capolavoro rinascimentale. "Bagnaia e Villa Lante. Dal castrum medievale a luogo di delizie", il titolo del libro nato dallo studio e dalla ricerca dello storico dell'arte che sarà presentato venerdì 27 maggio, alle 17.30, a Viterbo, nella Sala Regia del Palazzo dei Priori.
Accanto all'autore interverrà anche la responsabile di Villa Lante per la Direzione Regionale dei Musei del Lazio, Lara Anniboletti, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Orvieto e della Necropoli Etrusca di Crocifisso del Tufo e, da marzo 2021, anche del Museo Archeologico Nazionale di Civitavecchia. A moderare l'incontro sarà Cristina Pallotta, giornalista e addetto stampa del Comune di Viterbo. Curiosità, storia e ricchezza artistica saranno illustrate insieme al capolavoro rinascimentale e ai suoi giardini all’italiana.
"Nuove scoperte, approfondimenti e documentazioni inedite – sottolineano dalla casa editrice – fanno di questo volume uno strumento completo, scientifico e aggiornato, ricco di descrizioni, immagini in alta risoluzione e mappe che aiutano il visitatore ad orientarsi tra le numerose scene dipinte all’interno dei monumenti del borgo e nelle palazzine della villa, grazie a un linguaggio chiaro ed efficace. Per la prima volta tutti gli ambienti dipinti e tutte le sale affrescate di Palazzo delle Logge sono documentati nella loro interezza.
Il ricchissimo corpus fotografico mette in relazione i due monumenti più importanti di Bagnaia, descritti in maniera organica, accompagnando il lettore passo dopo passo alla scoperta di aneddoti, curiosità ed enigmatici simbolismi. Il lavoro di ricerca ha voluto evidenziare il progetto originale del Cardinale Gambara, mettendo in relazione le precise geometrie dei giardini formali, arricchiti dai giochi d’acqua e dalle palazzine gemelle, con le fontane e le simbologie del parco, emblema dell’armonia primitiva tra uomo e natura, rievocazione rinascimentale dell’Età dell’Oro.
Ancora oggi Bagnaia è ricordata per le terrazze del suo Giardino delle Delizie, impreziosito da fontane monumentali alimentate dalle acque che scendono dai Monti Cimini. Una combinazione di natura e artificio umano che impressionò gli illustri visitatori del passato come Papa Gregorio XIII che, tramite le parole del 1578 di Fabio Arditio, descrive il suo stupore: 'Nel primo aspetto non si rappresenta una fontana sola, ma mille, anzi tutto un colle, ornato di purissimo cristallo'". L’ingresso è libero, ma è necessario indossare correttamente la mascherina Ffp2 per l'intera durata.
Per ulteriori informazioni e prenotazioni (consigliate):
347.7010187 – edizioni@archeoares.it

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