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Marta Albertini, pronipote di Lev Tolstoj, presenta a Orvieto il suo libro di memorie sulle sue ave

domenica 28 novembre 2021

È stato appena pubblicato, per le edizioni Vita Activa Nuova di Trieste, il libro di Marta Albertini "Una genealogia ritrovata. La moglie, la figlia e la nipote di Tolstoj si raccontano". Come ben si deduce dal sottotitolo, Marta Albertini, che di Lev Tolstoj è la pronipote, ricostruisce in queste sue memorie le figure della bisnonna Sof'ja Andreevna, della nonna Tat'jana L’vovna Tolstaja e della madre Tat'jana Michajlovna Suchotina, nipote prediletta del grande scrittore, andata sposa a Leonardo Albertini, figlio di Luigi Albertini, fondatore e direttore del Corriere della Sera. Il libro è corredato anche da un ricco album fotografico di immagini relative alla famiglia Tolstoj.

Marta Albertini, che risiede attualmente nella Svizzera francese ma ha vissuto per diversi anni a Orvieto, ha scelto la città umbra per l'esordio di questo importante volume, che sarà presentato al Teatro del Carmine (Via Loggia dei Mercanti) venerdì 3 dicembre alle 17. Durante un incontro organizzato dalla casa editrice Vita Activa Nuova e dell'associazione culturale Il Filo di Eloisa, Marta Albertini dialogherà sul libro con Laura Ricci, che ha curato e tradotto il lavoro dalla versione originale in lingua francese. Leggeranno alcuni brani Ornella Cioni, Maria Teresa Equitani e Loretta Fuccello.

“Il volume ha il pregio di far rivivere una genealogia femminile a lungo ignorata – si legge nell'introduzione della curatrice al libro – e, quel che vale ancora di più, di riportarla in vita attraverso le parole delle stesse protagoniste. È, al tempo stesso, molto più della ricostruzione di una storia familiare, perché oltre alle ave femminili molte altre figure della famiglia Tolstoj e del suo entourage vengono tratteggiate con una vivacità documentata e insolita, e naturalmente viene illuminato da una luce particolare e inedita lo stesso Tolstoj.

Non può non addentrarsi, infine, nella tormentata storia della rivoluzione russa, così strettamente intrecciata al pensiero e alla vita di Tolstoj e alla diaspora della famiglia; ma ce la mostra – e questo è un valore ulteriore – attraverso gli aspetti più quotidiani, nascosti e minuti, quelli che toccano e complicano la vita delle persone comuni. Ha inoltre il merito di avvicinare a tutto questo con un linguaggio coinvolgente e acuto, trascinando chi legge nell'itinerario partecipato dell'autrice, che si accosta a questi ricordi con emozione, profondità psicologica, affettuosa pietas e, al tempo stesso, con lo spigliato brio e l'ironia garbata che sono proprie della migliore tradizione della memorialistica di stampo francese”.