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Terza Giornata delle Catacombe ispirata alla natura. "Bisogna scendere per salire in Paradiso"

venerdì 9 ottobre 2020
di Davide Pompei
Terza Giornata delle Catacombe ispirata alla natura. "Bisogna scendere per salire in Paradiso"

Nell’anno di riflessione sull’Enciclica "Laudato Si’", proposto da Papa Francesco a cinque anni dalla pubblicazione del primo documento del Magistero sulla problematica ambientale, la terza Giornata delle Catacombe indetta dalla Pontificia Commissione di Archeologia Sacra per sabato 10 ottobre, avrà come tema la rappresentazione della natura, così come la si ritrova negli antichi cimiteri cristiani, negli affreschi e nei rilievi marmorei.

"Le scene bucoliche, le rappresentazioni di fiori, piante e animali, sia isolate sia inserite in raffigurazioni bibliche o simboliche – suggeriscono i promotori – ci rimandano al Giardino delle Origini, all’Eden e, contemporaneamente, al Paradiso, al Regno dei Beati, in cui la bellezza originaria del Creato viene ri-creata e proposta come meta finale del cammino della vita sostenuto dalla fede nel Risorto".

Per questo "dinanzi alle immagini del Creato, dell’ambiente naturale, alcune volte essenziali e appena tratteggiate altre lussureggianti e ricche di particolari curiosi, pur collocate in un contesto dominato dall’oscurità e dai segni della morte, viene spontaneo esclamare: 'Che Paradiso!', pensando sia alla bellezza naturale quanto mai suggestiva e attraente, sia, appunto, alla meta ultima dell’esistenza umana, sperata e desiderata non solo dai credenti ma da tutta l’umanità.

Le immagini paradisiache delle catacombe ci chiedono, allora, di custodire e aver cura del Paradiso in cui abitiamo e viviamo, affidatoci dal Creatore". L'invito a scendere nelle aree cimiteriali sotterranee utilizzate nell'antichità, solitamente scavate in rocce facilmente lavorabili, e a più livelli, con profondità che arrivano fino a 30 metri quest'anno fa i conti con le restrizioni imposte dal Covid-19 che impongono visite in versione virtuale.

Tuttavia esistono realtà dove poter vivere in presenza, seppure con tutte le precauzioni del caso, "un momento di gioia, aggregazione e devozione attorno agli antichi cimiteri cristiani". Nel vicino Lazio, ad esempio, il Museo Civico di Nepi propone per sabato 10 ottobre – alle 12.15 e alle 17 – e domenica 11 ottobre – alle 11.30, alle 12.15 e alle 17 – alcuni visite straordinarie alla Catacomba di Santa Savinilla per un numero limitato di visitatori. Obbligatorio indossare la mascherina.

Il complesso sotterraneo è posto nei pressi dell'attuale Camposanto. Vi si accede dalla Chiesa di San Tolomeo alle Sante Grotte. L'edificio venne ricostruito nel XVII secolo, in sostituzione di quello abbattuto due secoli prima, in quanto ritenuto troppo prossimo alle fortificazioni e quindi luogo ideale per dar riparo all'eventuale assediante. La catacomba si compone di lunghe gallerie scavate nel locale tufo litoide, che ha permesso di raggiungere delle dimensioni piuttosto considerevoli.

Tre le gallerie principali e numerose le ramificazioni. È considerato uno dei maggiori e più importanti complessi funerari dell'Italia centrale proprio per la sua monumentalità. Lungo le pareti si affastellano sepolture appartenenti a varie tipologie: arcosoli, loculi, tombe a mensa. Numerose sono anche le tombe dette "formae", che occupavano il piano pavimentale. In corrispondenza di alcune sepolture, si notano ancora lacerti di affreschi di epoca tardo-imperiale.

Per ulteriori informazioni e prenotazioni:
0761.570604 – museo@comune.nepi.vt.it
www.giornatadellecatacombe.it