Nel Castello di Giulia Farnese. "Una nuova vita, una donna libera"

Da Orvieto dista poco più di un'ora di auto, ma la visita al Castello di Carbognano ripaga ogni chilometro. Specie se a condurla è la guida turistica ed ambientale escursionistica, regolarmente iscritta al Registro Italiano Aigae, Anna Rita Properzi che prosegue il ciclo dedicato alle dimore farnesiane con quella che fu l'ultima residenza di Giulia Farnese, il suo buen retiro nella quiete dei Monti Cimini dopo il matrimonio della figlia Laura, lontana dai ricordi di Roma e della famiglia.
L'appuntamento è per domenica 8 marzo alle 10 in Piazza Castello, a Carbognano, dopo aver lasciato comodamente l'auto in sosta gratuita al Parcheggio Sant'Anna. La durata è di circa tre ore e i 13 euro di costo – gratuito fino a 14 anni – sono comprensivi di spiegazione e ingresso alla rocca che oggi è una dimora storica privata, aperta in via del tutto eccezionale. In caso di richiesta sarà possibile effettuare la visita anche il pomeriggio, dalle 15 alle 17 circa.
Aggirandosi per le stanze del palazzo che Giulia aveva ottenuto da Papa Alessandro VI Borgia per suo marito Orsino Orsini non sarà difficile immaginarla affacciata alla grande finestra che dà sul declivio, verso la valle, guardare lontano, dentro se stessa. È qui che avrebbe vissuto, rimasta sola da oltre cinque anni dopo la morte del marito, mai amato, e fiera delle nozze tra la sua unica figlia e Niccolò della Rovere, nipote prediletto di Papa Giulio II, che risollevavano le sorti del casato.
"Il fratello Alessandro Farnese – anticipa la guida – era troppo impegnato a costruire la sua carriera, e non solo quella. Il grande palazzo che stava edificando a Roma, vicino a Campo de' Fiori, quello progettato a Caprarola e un altro che aveva in testa di realizzare a Gradoli assorbivano tutte le sue energie. Giulia sentiva che qualcosa, dentro di sé, era morto. Era morta la vittima consenziente, sacrificata sull'altare dell'ascesa familiare.
Sentiva, però, che un'altra stava nascendo: una donna nuova, più libera, sicura, consapevole, indipendente e determinata. Carbognano era il posto giusto. Per morire e per rinascere. Quando Giulia decise di stabilirsi qui, la rocca – già vecchia di quasi tre secoli – era pressoché fatiscente. La storia dell'immobile, prima di Giulia, è quella per così dire tipica di un'arce medievale: assalti, passaggi di mano, riconquiste, scorrerie, devastazioni, ricostruzioni...
L'aspetto odierno del castello e i cicli pittorici che ne decorano il piano nobile sono, dunque, quelli voluti e realizzati da Giulia che, poco più che trentenne e ancora molto bella, cominciò con il far incidere a chiare lettere il proprio nome su architravi di porte e finestre. Doveva essere evidente a tutti che la figlia di Pier Luigi Farnese, nipote di Ranuccio, sorella del Cardinale Alessandro, discendente di Papa Bonifacio VIII Caetani, favorita di Papa Alessandro VI e madre di Laura, nipote acquisita di Papa Giulio II della Rovere, non andava a Carbognano per nascondersi ma per diventarne domina et iudex".
Per ulteriori informazioni e prenotazioni obbligatorie:
333.4912669 (anche WhatsApp) – annaritaproperzi@gmail.com

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