"La Tuscia nel Cinema". Quando la polvere di stelle racconta il territorio

Da "La Bella Galiana" a "Gli ultimi della classe". Dall'Otello di Orson Welles a "I Vitelloni". Passando per "L'Armata Brancaleone", "Uccellacci e uccellini" diretto da Pasolini nel 1966 fino a "Il Maresciallo Rocca", precursore di quella serialità televisiva che oggi spopola con il genere della fiction. Non c'è torre, piazza o borgo dell'Alto Lazio che non abbia fatto da location a pellicole. Scenario privilegiato per produzioni cinematografiche anche in tempi moderni, nel passato questo lembo di territorio ha ospitato veri capolavori del cinema internazionale.
A "La Tuscia nel Cinema. Film, storie, protagonisti", Franco Grattarola, studioso di storia del cinema e del costume, ha dedicato un libro pubblicato da Melting Pot Edizioni nel 2008. Non l'unico, per la verità, ma sicuramente uno dei più completi, ricco com'è di aneddoti, curiosità e notizie inedite di tanti film che hanno avuto come set l'area del Viterbese. "Un viaggio - accompagnati da uno dei fondatori della rivista Cine70, dedicata al cinema italiano di genere - lungo un secolo in compagnia dei film girati nella provincia di Viterbo, rivissuti, decennio per decennio, attraverso storie, protagonisti, aneddoti, testimonianze. In appendice l'elenco cronologico delle opere realizzate nella Tuscia con l'indicazione dei cast e delle location utilizzate. Con le testimonianze di Paolo Bianchini, Tinto Brass, Giorgio Capitani, Umberto Lenzi, Mario Monicelli".
Affidato proprio a Grattarola – autore di diversi libri dedicati al grande schermo, tra cui la monografia "Pasolini, una vita violentata" (Coniglio Editore, 2005) e "Continuarono a chiamarlo...Bud Spencer" (Coniglio Editore, 2009), oltre ad avere contribuito a realizzare saggi di storia e critica cinematografica, dunque, "La Tuscia nel Cinema", il primo di una serie d'incontri - tenutosi venerdì 21 aprile a Viterbo - dedicati a un territorio che negli anni si è raccontato sul grande schermo, a colpi di ciak. Nella convinzione che la promozione di un territorio passa anche per il racconto di chi lo ha raccontato. Non è un caso se di recente una pellicola da Oscar ha ispirato la cine-passeggiata d'autore "Fellini a Bagnoregio. Sul set de La Strada".
Decisamente più monografico, il secondo appuntamento, che giovedì 4 maggio alle 18 soffia polvere di stelle portando allo Spazio Pensilina, in Piazzale Martiri d'Ungheria, Antonello Ricci per parlare della Viterbo de "Il Vigile", il celebre film con Alberto Sordi e del cinema come "ultima grande avventura popolare". "Un racconto originale e ricco di spunti per una delle pellicole più amate, con uno straordinario interprete come protagonista. Un appuntamento che porterà tutti sul set diretto da Luigi Zampa, alla scoperta di scorci di Viterbo entrati nell'immaginario del grande pubblico. Da Piazza del Comune, con il palco del comizio monarchico che promuove la candidatura del vigile Otello Celletti, i portici che diventano androne della casa di De Sica, a Via San Lorenzo e l’uscio della bottega dove Remo lavora da apprendista meccanico. E tanti personaggi viterbesi, comparse che finirono sul grande schermo. Un viaggio in un'Italia in bianco e nero con tutti i colori di una narrazione unica e avvincente".
Venerdì 12 maggio alle 18, infine, Paolo Bianchini, uomo di cinema e di Tuscia, si racconta. E racconta di come nella sua lunga carriera ha incontrato i personaggi più importanti del grande schermo, lavorando con loro e dalle sue parole rivive un pezzo importante di storia, con tanti aneddoti, dietro le quinte e curiosità sui film che hanno avuto la città e il territorio come set di importanti produzioni. L'ingresso è libero.
Per ulteriori informazioni e prenotazioni:
0761.226427 – info@visit.viterbo.it

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