economia

Ancestor Confesercenti Umbria, uno dei punti programmatici è il rispetto del cittadino

domenica 29 giugno 2025

La recente presentazione ufficiale a Todi dell'Associazione Nazionale Centri Storici della Confesercenti, con la costituzione a livello regionale, sta suscitando attenzione, ma anche dibattito fra i cittadini e gli operatori commerciali. Il presidente di Ancestor Confesercenti Umbria, Pier Francesco Quaglietti tiene a sottolineare che l'associazione verrà presentata gradualmente in molti territori umbri coinvolgendo un vasto mondo della società nonchè comuni cittadini, dal momento che uno dei punti salienti del programma Ancestor prevede proprio il rispetto del cittadino. Tutto questo senza dimenticare gli altri due cardini collegati, cioè il miglioramento della città in cui si vive e la promozione del commercio.

Pier Francesco Quaglietti anticipa poi che a settembre verrà presentato un gruppo di lavoro Ancestor Confesercenti Umbria del quale faranno parte anche  esperti del settore urbano con particolare riferimento ai centri storici. Da non trascurare l'interesse già dimostrato da vari sindaci umbri con i quali Ancestor Confesercenti  sta programmando degli incontri città per città.

Rispetto del cittadino, ed è qui che insiste Ancestor Umbria, comporta un'attenzione particolare ai problemi che riducono la qualità della vita nei centri storici e urbani in generale, dove le attività commerciali delle piccole e medie imprese ogni giorno debbono lottare per sopravvivere di fronte all'assalto della grande distribuzione, alla carenza di sicurezza, alle difficoltà per l'accessibilità, alla carenza delle aree di sosta e dei trasporti interni, alla mancanza di un marketing urbano che tenga conto della valorizzazione del centro storico a 360 gradi. 

"Tra le carenze che ci sono state segnalate - afferma Quaglietti - citiamo come esempio i servizi igienici, di cui molti centri storici dell'Umbria sono carenti o addirittura sprovvisti, costringendo di fatto le attività commerciali a sopperire all'ente pubblico. Recuperare la qualità della vita significa pure evitare che il centro storico diventi un museo a cielo aperto, in cui lo spopolamento è lento e graduale, favorendo quella desertificazione che molti amministratori non sanno o non vogliono bloccare, pensando molto più ad una logica epicurea e festaiola senza prospettive future.

Recuperare la qualità della vita marcia di pari passo con una tutela delle persone con disabilità e con un rispetto della terza età, la cui presenza,  si ha in certi casi la sensazione, sia oggetto di disattenzione per amministratori superficiali e poco lungimiranti anche di se stessi... Non è accettabile ridurre i parcheggi per le persone con disabilità con motivazioni varie, magari lasciandoli in zone disabitate solo per poi dire di rispettare la normativa. La qualità della vita nel centro storico e nelle aree urbane in generale non può né deve mai essere negata a chicchesia, in particolare a quelle fasce protette proprio perché più deboli!".

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