"MoranteMoravia. Una storia d'amore" a "La Biblioteca incontra" con Anna Folli

Erano una coppia leggendaria. Li chiamavano "MoranteMoravia". Tutto attaccato, come se la loro fosse un’unica vita, come fossero parte di un binomio inscindibile. Eppure non potevano essere più diversi, per estrazione sociale e temperamento. Quando s’incontrarono per la prima volta, nel 1936, lui era considerato l’enfant prodige della narrativa italiana, l’autore esaltato e molto discusso de "Gli Indifferenti", scritto a 18 anni durante la convalescenza da quella tubercolosi ossea che gli aveva rubato l’infanzia. Lei era bella, timida e poverissima. Viveva dando ripetizioni agli studenti e compilando tesi di laurea, ma scriveva racconti ai quali affidava tutti i suoi sogni e le sue speranze. Sopra ogni cosa, voleva diventare scrittrice: la più grande di tutte.
Ironico, entusiasta, con una grande passione per la discussione e il dialogo, Alberto Moravia era un uomo lontano dal monumento letterario che i suoi contemporanei gli avevano eretto sin dai primi esordi. Elsa Morante, invece, cercava di costruire l’immagine di una donna sicura, ma nascondeva la grande vulnerabilità affettiva di chi ha fatto i conti con la presenza ingombrante di due padri e un bisogno estremo di continue conferme. In comune, l’incrinatura invisibile di un dolore che li ha segnati per sempre. Per colmare quel vuoto, entrambi avevano scelto la letteratura come fede religiosa, come passione totalizzante, come l’unico destino in cui riconoscersi. Alla scrittura, il compito di dare un senso e un ordine al loro mondo.
E al loro amore, profondo, sfortunato e a tratti violento, quasi come quello tra la scrittrice Sibilla Aleramo e il poeta Dino Campana, fatto di fughe e ritorni, distacchi e riavvicinamenti, scenate e dispetti, furibondi litigi in pubblico e "disperata dedizione". Da Capri, dove i due romani vissero i momenti più spensierati del loro matrimonio, all’esilio ciociaro negli anni della guerra, dalla vita bohèmienne del dopoguerra fino alla consacrazione, nelle 336 pagine di "MoranteMoravia. Una storia d'amore", edite nel 2018 da Neri Pozzi, Anna Folli ripercorre la relazione burrascosa e il tormento doloroso del distacco che per venticinque anni ha legato due dei più grandi letterati italiani del secolo scorso. Gelosissima lei, infedele lui, di cinque anni più grande.
Ma anche l’intuizione prodigiosa che ha illuminato tutta la loro opera. Inserito nella Collana "I Narratori delle Tavole", il volume sarà presentato venerdì 17 ottobre, alle 17.30, nella Sala Conferenze "Vincenzo Cardarelli" della Biblioteca Consorziale di Viterbo. Un incontro, il secondo dei nove della rassegna "La Biblioteca incontra / Anteprima", a cura del commissario straordinario Paolo Pelliccia, che segna il ritorno della giornalista professionista, caporedattrice per l’Editoriale Domus negli anni Novanta e direttrice di riviste di settore, che ha firmato interviste, reportage culturali, recensioni di libri e collaborato con i principali quotidiani e settimanali e con note riviste letterarie on line.
A dialogare con lei – autrice del programma “I Magnifici” trasmesso su Radio 24 e coautrice e direttrice del Festival di Letteratura e Musica “Le Corde dell’Anima” – sarà il professor Carlo Serafini. Come per le precedenti edizioni, a chi sarà presente all’incontro ad ingresso libero – che sarà trasmesso in diretta anche sul Canale YouTube della Biblioteca Consorziale di Viterbo – quest’ultima farà dono del libro, fino ad esaurimento delle copie disponibili.
Per ulteriori informazioni:
www.bibliotecaviterbo.it

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