cultura

L'Umbria dà i natali alla nuova qualifica professionale di "Addetto alla realizzazione di ricami e merletti"

venerdì 17 ottobre 2025

Con grande soddisfazione l’Associazione professionale "Arti Decorative Italiane" comunica che Arpal Umbria, con Determinazione Dirigenziale n. 947 dell’11/06/2025, ha ufficialmente approvato e inserito nel Repertorio regionale delle qualificazioni lo standard professionale e formativo per la figura di "Addetto alla realizzazione di ricami e merletti" che è stata inserita contestualmente anche nell’Atlante Nazionale del Lavoro e delle Qualificazioni INAPP (AdA).

Si tratta di un riconoscimento importante per la storia del ricamo e del merletto, ottenuto dopo oltre trent’anni di convegni, incontri, dibattiti volti a sensibilizzare gli Enti governativi preposti, che restituisce piena dignità e tutela a un mestiere tradizionale tramandato per generazioni, fino ad oggi invisibile e privo di una qualificazione ufficiale, anche se il nostro Paese, nei secoli passati, è stato la “culla” di tante lavorazioni delle quali si possono ammirare testimonianze in musei e dipinti.

Ai giorni nostri, la regione dell’Umbria è diventata un bacino importante sia per le scuole di ricamo e merletto, sia per le decorazioni dei costumi delle numerose rievocazioni storiche. Il progetto è stato promosso dalla sottoscritta, Presidente di "Arti Decorative Italiane" – Associazione Professionale Insegnanti di Ricamo, Merletto e Arti Tessili Italiane iscritta nell’elenco delle professioni non regolamentate (da Albi oppure da Ordini), del Ministero delle Imprese e del Made in Italy ai sensi della L. 4/2013 - in collaborazione con l’Ente di Formazione accreditato Sustenia di Bastia Umbra, che ne ha curato gli aspetti tecnico-progettuali.

Tra le Associazioni/Ditte ed Enti sostenitori: Confartigianato Imprese Umbria, Club per l’Unesco di Perugia-Gubbio-Alta Umbria, Fondazione “Istituto di Formazione Culturale Sant’Anna”, Associazione Culturale Perugia1416. Oltre al suo valore formativo e professionale, il ricamo nel tempo è stato assunto anche come simbolo di pace, dialogo tra culture e tessitura di relazioni umane. Il suono dell’ago con il filo che attraversa pazientemente il tessuto migliaia di volte up and down…up and down…up and down…segue il disegno tracciato con svariati punti che prende forma diventando un ricamo prezioso e di nuovo l’ago, l’uncinetto, o il modàno e il ticchettio dei fuselli che si incrociano catturano il filo, costringendolo a seguire uno schema o un disegno, oppure a memoria, tramandano gesti, creano bellezza condivisa diventando un atto sociale, educativo e culturale.

Gesti lenti e silenziosi che uniscono generazioni, etnie, popoli e donne nel mondo. La nuova qualifica contribuisce così a rafforzare il legame tra territorio, tradizione e futuro, rilanciando un mestiere profondamente radicato nel patrimonio umbro e italiano e riconosciuto dall’Unesco, come bene immateriale da salvaguardare. Fatto sta che "Arti Decorative Italiane" ha presentato al Ministero dei Beni Culturali "La Via del Ricamo Italiano", progetto di candidatura a patrimonio immateriale dell’umanità Unesco, che ne ha dato riscontro, indicando la procedura per la bozza di relativo format di dossier a livello nazionale, relativa alla presentazione delle proposte di candidatura.

“Se da una parte ricamare è l’Arte di unire insieme fili e tessuti, e fare merletti è emozionarsi nel vedere un filo che si trasforma nelle proprie mani, dall’altra ricamare e “merlettare” significano anche costruire pace, cura, ascolto, unendo memorie, comunità e identità. Poiché il Ricamo e il Merletto, come tutte le Arti, sono portatori di messaggi compresi da tutti i popoli della terra”. Questo riconoscimento formale non è solo una vittoria culturale, ma anche una svolta sociale e occupazionale, aprendo nuove strade per la formazione, l’inclusione femminile, la rigenerazione di mestieri e territori, con particolare attenzione all’utilizzo di materiali e procedimenti ecosostenibili, come le tinture naturali dei filati nonché al supporto di nuove tecnologie come l’AI.

L’Umbria diventa così la Regione capofila in Italia per la valorizzazione delle Arti Tessili, offrendo un modello replicabile in altre Regioni e comunità italiane, previo progetti dedicati e iter procedurali. Restando a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti e/o intervista anche da remoto, la sottoscritta ringrazia anticipatamente dell’attenzione fin d’ora grata della divulgazione che Vorrete dare all’importante riconoscimento.

Dr.ssa Geneviève Porpora,
promotrice del progetto e presidente di "Arti Decorative Italiane"
socia delegata esperta Club per l’Unesco di Perugia-Gubbio-Alta Umbria e Club per l’Unesco di Udine

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