cultura

In scena al Mancinelli il dramma teatrale "Colloquia. Come la musica salvò Orvieto"

martedì 30 settembre 2025
di D.P.

Un dramma che, attraverso la forza del teatro, intreccia memoria e arte, riportando alla luce un episodio cruciale che appartiene al passato, ma che conserva intatta tutta la sua attualità. Sposta le lancette della storia cittadina al giugno del 1944 per rileggere una pagina fondamentale, lo spettacolo "Colloquia. Come la musica salvò Orvieto" del regista californiano-newyorkese David Zarko, progetto didattico-teatrale prodotto dall’Associazione Culturale Kamina, che torna in scena giovedì 9 ottobre al Teatro Mancinelli – alle 11.45 la matinée per gli studenti delle scuole, alle 21.15 lo spettacolo, fuori abbonamento rispetto alla Stagione di Prosa "In Luce", al costo di 15 euro (biglietto ridotto per i soci Unitre: 12 euro, con prenotazione anche WhatsApp al numero telefonico 338.7323884) – grazie a Lorenzo Bartoli e Andrea Brugnera, nei panni rispettivamente di monsignor Francesco Pieri, vescovo di Orvieto dal 1941 al 1961, e il tenente colonnello della Luftwaffe, Alfred Lersen.

Rivive così il coraggio dei due uomini che, mentre la Seconda Guerra Mondiale minacciava di travolgere la Rupe, resero possibile un gesto inatteso e straordinario che permise di salvare non solo la popolazione, ma anche l’inestimabile patrimonio artistico e architettonico di Orvieto. Ne scaturisce un messaggio universale di umanità, solidarietà e speranza, capace di parlare a tutti, e in modo particolare alle nuove generazioni, chiamate a riflettere sul valore della pace e sul potere della cultura come ponte tra i popoli. Un vero e proprio "progetto di memoria orvietana, articolato in più fasi" suggerisce Andrea Brugnera, responsabile dell’Associazione Culturale Kamina e curatore della versione italiana, che arriva a 81 anni dalla dichiarazione della Città Aperta con l’ingresso degli alleati, a seguito dell’evacuazione delle forze nazifasciste del settore dell’arretramento della Linea Gotica.

"Partendo dall’esperienza del successo riscontrato fin dalle sei rappresentazioni del 2019 – spiega – si è inteso tornare a celebrare, artisticamente e non solo, la straordinaria vicenda che condusse il vescovo e il suo antagonista a realizzare un semplice, ma imperituro miracolo bellico. Il loro tacito, quanto rischioso patto di umanità, giunse a salvare la nostra città, la popolazione e gli inestimabili monumenti da un fato analogo a quello di Montecassino che avrebbe facilmente trasformato la Rupe con il suo territorio prima in una regione di macerie, poi in un campo di battaglia per migliaia di inutili morti. Tutto questo ci rimanda alla realtà degli attuali conflitti limitrofi. Guerre vicine, che non vogliamo guardare troppo in faccia, ma di cui bisognerà sensibilizzare soprattutto le generazioni venture, destinatarie di una memoria che non può sparire".

La produzione si avvale della consulenza musicale del Maestro Riccardo Cambri e della collaborazione del Maestro Riccardo Bonci. Scenotecnica, Aquariostudio. Avviata con il sostegno dell’Opera del Duomo e della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, nonché di alcuni privati della comunità americana presente in città, in particolare Villa Clara, ribadisce la centralità strategica di quest’ultima quale crocevia fra locale e interculturale, Europa e Mondo, passato e divenire. E se a Londra hanno riscosso apprezzamenti delle letture pubbliche del dramma nell’ambito di una manifestazione organizzata dalla BBC, la Famiglia Lersen, erede del tenente colonnello protagonista della vicenda, ha fatto visita alle istituzioni civili e religiose di Orvieto intrattenendosi con i fautori della progettazione artistica. Un lavoro di ricerca didattica sull’episodio, e la sua attuale rappresentazione teatrale, verrà presentato quest’anno sotto forma di tesi dal giovane studente Alfred Witt.

"Il nostro teatro – conclude Brugnera – non vuol essere mero intrattenimento, né presunzione didattica in sostituzione degli alti compiti della Scuola, ma un laboratorio di umanità come forma attuale e feconda di un lascito culturale e Collettivo. La volontà è quella di non raggiungere soltanto i giovani di Orvieto, ma di diffondere questo principio anche in ambito regionale e nazionale. Oltre al sostegno già ricevuto da enti pubblici e privati, siamo in contatto con l’Ufficio Culturale dell’Ambasciata della Repubblica Federale Tedesca per poter realizzare questo ambizioso programma. L’Associazione Culturale Kamina fin dalla sua fondazione si occupa del Teatro della Memoria, operando da diversi anni su questi temi a fianco dell’Associazione Nazionale Alpini".    

Per ulteriori informazioni e prenotazioni:
329.2003307 (WhatsApp) – ass.cult.kamina@gmail.com 

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