cultura

"Storie di terra e di natura". In mostra a L'Officina la ceramica di Luciana Carsillo

venerdì 12 settembre 2025

Sabato 20 settembre alle 18 a "L'Officina" di Monteleone d'Orvieto sarà inaugurata la mostra "Storie di terra e di natura. Ceramica di Luciana Carsillo". Le opere saranno esposte da domenica 21 a domenica 28 settembre dalle 16 alle 19. 

Luciana Carsillo ha incontrato la ceramica a Ficulle, dove vive da più di vent’anni. Le sue opere raccontano storie di terra, di cielo, di pennuti esuberanti e conigli avventurieri. A "L'Officina" espone il frutto di anni di ricerca gioiosa ed invita ad immaginare con lei storie fantasiose, nutrite dalla sublime natura che ci circonda. "L'Officina" è lo spazio dedicato alla creatività e agli scambi multiculturali di Monteleone d'Orvieto ed è sostenuto dalla comunità e dalla scuola di creatività Ana. “Da anni - dice - mi diletto a lavorare la terracotta per tirare fuori figure e oggetti. Così a L'Officina sono arrivati conigli, galline, pecorelle, barche, attaccapanni, alberi, pesci. Cose bizzarre e a volte anche divertenti. Alle mie amiche e ai miei amici piacciono, e mi fa piacere esporli in una cornice come L'Officina.

Ortensia
è il nome delle mie galline, galline bianche e rosse. La storia è cominciata con Gigliola, una amica appassionata ricercatrice di galline particolari (ma questa è un’altra storia). Non ho inventato niente in questo caso ho soltanto colto il pretesto e le ho trasformate in terracotta. Di provenienza orientale, Ortensia è una gallina di razza Moroseta, dove “moro”sta per il colore della sua pelle/carne scura blu scura e “seta” il suo piumaggio serico e morbido. Galline un po’ buffe e facili da addomesticare.

Conigli
I tre conigli discendono da Biancoconiglio di Alice nel paese delle meraviglie. Ho iniziato a interessarmi a loro dopo aver letto alcune delle loro qualità. Le caratteristiche dei conigli secondo i cinesi sono:
• Longevità, buona fortuna, fertilità, creatività, stregoneria
• Nuovi inizi e pizzico di follia, velocità e intuizione
• Empatia e compassione
• Guardiano della luna.

"Dudù o' Napulitan"
è un delinquentello con modi da guappo. Si sente bello e fa lo spavaldo, ma non sarebbe capace di far male neanche a una mosca. Un guappo innocuo, insomma. Sempre elegante nel vestire (così almeno la pensa lui) e dai modi gentili, ogni tanto trova il tempo per dedicarsi a piccoli lavoretti non del tutto onesti. È un “mariuolo” dal cuore tenero che col frutto del suo “ingegno” aiuta le persone che hanno bisogno. Non disdegna la compagnia di conigliette, con le quali si comporta da perfetto gentiluomo. In altre parole "Nu’ babà".

Alfredo
(io lo chiamo così, non si conosce il suo vero nome) ora ha una certa età ma è stato un famoso pirata, anche lui bello e aitante con il baffo da sparviero, ha viaggiato per tutto il mondo soprattutto per mare dove ha incontrato navi piccole e grandi e anche personaggi e personalità. Delle sue prodezze compiute nei mari d’Oriente non ne parla mai. Di recente Alfredo è stato a Venezia, ospite presso una famiglia di miei amici. Da lì uno di loro lo ha portato con se in Russia dove ha trovato un lavoro prestigioso. Tempo fa me lo sono trovato in casa, sbracato sul divano con un bicchiere di vino e un panino e mi guardava con aria supplichevole. Era pieno di cicatrici con una vistosa benda all’orecchio e con un occhio coperto (non ho guardato sotto le bende non so ancora se è uno scherzo) l’ho abbracciato, gli ho dato “un ben tornato” e ho brindato con lui. Così è se così vuole.

Tancredi è un professore di grande ingegno, carismatico capace di far innamorare chiunque lo frequenti. Ultimamente lo vedo un po’ depresso e soprappensiero, alla mia domanda se potevo fare qualcosa per lui non mi ha risposto. Di solito non fa comunella con gli altri due ma un paio di giorni fa sono usciti a fare una passeggiata e parlare. I due chiacchieroni, il giorno dopo quando Tancredi era a scuola, mi hanno subito riferito che lui è innamorato di una coniglietta, ma lei non ne vuole sapere. Che fare? Intanto è qui con me all’esposizione, forse troverà da svagarsi?

Dea Madre
Ne ho incontrate diverse sul web e ho sentito il bisogno di esprimermi attraverso di loro. Così le ho riprodotte in terracotta, più di una. Quella di Willendorf bella e grassoccia, anche se non si vedono gli occhi, ha una boccuccia che sprigiona simpatia. L’altra Madre Terra la trovo bella e imponente, ma la sua peculiarità è il disco che abbraccia con forza e determinazione: "il Sole".

Giochiamo alla guerra
Navigando su Internet mi sono imbattuta in un pittore napoletano. I suoi quadri rappresentano personaggi un po’ comici oltre a cavalli grossi che trasportano innamorati anche loro imponenti, motociclette e navi con i soliti innamorati e barche. Queste ultime mi hanno riportato a tantissimi anni fa quando, piccolissima, non andavo a scuola, ma guardavo i miei amichetti che correvamo su una collina dietro casa tutti armati di spade di legno o bastoni con in testa cappelli di carta che giocavano a fare la guerra. Così, preso spunto dal pittore, ho costruito la barca ai miei amici che ora veleggiano verso i mari della fantasia.

La barca dei folli 
Sono folli e...vagano, vagano, vagano.

Aiutooooo! 
Quante barche provenienti dall’Africa abbiamo visto, tantissime negli anni passati, con bambini, donne e uomini, giovani e vecchi di tutti i generi. Mi hanno fatto notare che la mia barca è piena di gente con la pelle chiara. Al posto degli immigrati di colore potremmo esserci noi.

Cantori
Volevo esporre una grande barca con gente che gridava aiuto, avevo già i personaggi, ma erano troppo grandi per la barca che avrei costruito, li ho trasformati in cantori. Ora cantano, anche se sono costretti da camici lunghi senza maniche. Sono tutta voce.

Appendiabiti
Mi servivano degli appendiabiti per la casa. Dopo le peripezie avute nel costruirla ho pensato che ci voleva un portafortuna, mi sono venuti in mente gli antichi romani che affiggevano falli da tutte le parti (lì ho visti al Vallo di Adriano) Daje...fortuna iuvat audaces.

Strufoloni
Come sono nati? In una notte buia e tempestosa... no, non è vero, era una notte tranquilla passata con amici a mangiare, bere e cazzeggiare, siamo usciti a fumare una sigaretta in giardino e guardando il cielo siamo rimasti allibiti dalla bellezza, dallo splendore e luminosità delle stelle e dei pianeti. Quella notte ho sognato di volare in un cielo scuro e vedevo in lontananza delle lucine che si avvicinavano. Mentre volavo le lucine si avvicinavano grandi abbaglianti e lasciavano una scia di tanti piccoli oggetti di tante forme e colori che volavano anche loro intorno a me. Che divertimento è stato. Da lì ho preso lo spunto.

Bubole e vaso dei desideri
Una sera giocavo con la creta e ho iniziato a fare dei fiori invece sono uscite dei mezzi tondi e da lì ho pensato alle campanelle, che in Toscana ho scoperto chiamano bubole. In India, quando si entra in un tempio si fa suonare la campana per attirare il Dio che vi risiede. Suonare le bubole è portatrice di gioia e benessere interiore. Suonatele ed esprimete un desiderio e/o un pensiero, scrivetelo e mettetelo nel vaso, senza firma. Alla fine di questa esposizione faremo una festa, leggeremo i desideri e li bruceremo per fare salire il fumo agli dei che li esaudiranno.

Pesci anzi alici...forse
Un giorno al bar è entrata una signora con un ciondolo a forma di pesce, coloratissimo e piacevole da vedere, a casa poi, il mio lato creativo si è risvegliato ed ho dipinti diversi pesci sul cartoncino della pasta brisé, adottato perché era della grandezza giusta. Ho ritrovato i pesci che avevo disegnato ed ho pensato di rifarli in terracotta. Eccoli pronti per essere esibiti a "L’Officina", in Via San Lorenzo 22".

Per ulteriori informazioni:
info@officinaaps.org 

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