"Quando la banda passò...". Memoria, musica e comunità per un rito collettivo del presente

C’è un tempo sospeso che ritorna ogni anno nei piccoli centri italiani. Un rito collettivo che affonda le radici nella cultura contadina e nei cicli della terra, e che ancora oggi – tra banchi d’assaggio, laboratori, rievocazioni, artigianato, show cooking – rinnova la comunità attorno a un senso profondo di appartenenza. È in questo scenario, nella cornice simbolica della Festa dell’Aia di Trevinano, comune di Acquapendente, che domenica 6 luglio farà tappa “Quando la banda passò…”: un reading-concerto inedito che intreccia bande musicali, poesia orale e suoni contemporanei, un nuovo rito collettivo di memoria e comunità, che trasforma parole, spartiti e storie locali in una narrazione corale e condivisa.
È così che in occasione della tradizionale Festa dell’Aia, linguaggi diversi si incontrano in un borgo di appena 120 anime - al confine tra Lazio, Umbria e Toscana - per dare vita a un’unica scena corale dove le parole e le note tornano ad abitare i luoghi da cui le memorie stesse sono partite, riscrivendole con i codici del presente. “Quando la banda passò…” è un progetto a cura di Oscar Pizzo e Paolo Dalla Sega, nato nell’ambito del più ampio piano di rigenerazione culturale e creativa Trevinano Ri-Wind, finanziato dal Ministero della Cultura attraverso il PNRR per l’attrattività dei borghi storici.
Dopo il successo del debutto romano, il 25 maggio 2025, a Villa Torlonia, con il Teatro di Roma – Teatro Nazionale, lo spettacolo approda il 6 luglio a Trevinano per un secondo appuntamento all’interno di un contesto popolare e profondamente identitario. Non solo reading, non solo concerto: “Quando la banda passò…” è un racconto corale in forma scenica, dove le bande tradizionali dei paesi dell’Alta Tuscia incontrano la poesia orale, la slam poetry, i nuovi linguaggi performativi e musicali. Un lavoro collettivo, frutto di mesi di incontri tra bande, cittadini, poeti e compositori, che oggi restituisce al pubblico una partitura inedita fatta di parole, spartiti e racconti di memoria.
In scena, insieme agli ensemble bandistici, Oscar Pizzo (direzione musicale), Massimo Sigillò Massara (compositore), Eleonora Fisco (poetessa e performer) e Lorenzo Maragoni, campione mondiale di poetry slam: quattro voci artistiche che guidano la restituzione performativa del progetto. Tra le note liriche e le parole scritte “ad alta voce” dai partecipanti della scuola di poesia di Trevinano, emergono storie familiari, paesaggi, ricordi contadini, mescolati a suoni contemporanei e composizioni originali.
Nel cuore dell’Alta Tuscia, Trevinano si trasforma quindi in un crocevia vivo di riti collettivi: quelli legati alla terra, al lavoro agricolo, al cibo come strumento culturale, e quelli che passano dalla musica e dalla parola, dalla voce dei poeti, dei compositori, dei cittadini. Due riti diversi ma speculari, capaci entrambi di custodire e tramandare il patrimonio immateriale di una comunità. Se da un lato la Festa dell’Aia, organizzata dalla cooperativa capofila Fattorie Solidalinell’ambito del progetto Trevinano Ri-Wind, ci riconsegna la civiltà contadina in tutta la sua forza evocativa, dall’altro “Quando la banda passò…” affida alle bande musicali, alla poesia performativa e ai suoni contemporanei il compito di restituirne la voce.
Trevinano – che etimologicamente deriva da Trivium, crocevia – non è solo un incrocio geografico tra Lazio, Umbria e Toscana: diventa così un crocevia di memorie, generazioni, linguaggi e stili. Un luogo soglia che torna a essere centro propulsivo di idee, emozioni e creazione condivisa. E proprio nella sua marginalità si svela la forza generativa del progetto: restituire valore ai territori fragili, fare della cultura uno strumento di riappropriazione, trasformare un borgo in un laboratorio di futuro.
Il tour di “Quando la banda passò…” proseguirà nelle settimane successive con nuovi appuntamenti nei borghi dell’Alta Tuscia, sempre all’interno del programma Trevinano Ri-Wind, che tra il 2025 e il 2026 darà vita a mostre, eventi, residenze, incontri e opere d’arte pubblica. Un intero territorio che si mette in ascolto e in scena, per riscoprire la propria identità culturale, condividere la bellezza, fare memoria viva.

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