cultura

Corteo Storico 2025, dopo 23 anni abdica il "Podestà" Franco Barbabella

mercoledì 18 giugno 2025
di Davide Pompei

Foto di Samuele Bordino

Insieme a quello del Gonfaloniere di Giustizia, al Capitano del Popolo, al Conestabile e ai tanti cavalieri muniti di mantelli cangianti, elmi piumati e lucide corazze, quello del Podestà è considerato uno dei costumi più iconici del Corteo Storico, ideato negli anni '50 da Lea Morelli Pacini. La 75esima edizione, nella mattina di domenica 22 giugno, solennità del Corpus Domini istituita proprio ad Orvieto da Papa Urbano IV nel 1264, con la Bolla Transiturus, coinciderà anche con un cambio di figurante. Dopo 23 anni, infatti, sotto il cappello rosso bordato di ermellino bianco non ci sarà più il dottor Franco Barbabella, già primario del Pronto Soccorso e presidente del Lions Club Orvieto. 

Podestà, è arrivata l'ora di cedere lo scettro?
Sì, alla fine ho abdicato, ma non agli eredi! C'è un tempo per tutto. La mia storia all'interno del Corteo è iniziata ancora prima di sfilare. La signora Pacini, nata nel 1905, era coetanea di mia madre. Quando la conobbi, nel 1950, avevo 6 anni. Veniva a casa nostra per iniziare la realizzazione dei primi costumi, insieme a mia sorella Iva, allora 23enne, ma già sarta provetta oltre che ricamatrice tanto che da lei ho ereditato l'amore per il Merletto d'Orvieto, un'eccellenza da riscoprire e valorizzare. La collaborazione è durata circa otto anni, poi mia sorella seguì il marito per lavoro e si trasferì prima a Marsciano e poi a Deruta. Tornò a Orvieto sul finire degli anni '60 per dedicarsi ad altro rispetto alla sartoria. Si rincontrarono e, pur non collaborando più direttamente, i rapporti rimasero sempre cordiali.

A che età il suo debutto nel Corteo Storico?
A 13 anni, era il 1957. Fu quella la mia prima uscita come "paggetto". Nel 1960 sono "salito di grado", insieme ad altri due figuranti nel corteo del Podestà, allora interpretato da Lorenzo Delli Poggi. Dal 1962 al 1964, invece, sono stato tamburino accanto a Paolo Tilli. 

Poi, però, ha interrotto…
Sì, dopo gli anni universitari, ero medico fuori Orvieto e non ho più sfilato. Nel 1980, tornato al Santa Maria della Stella, incontrai la signora Pacini, in Ospedale per un ricovero, e mi salutò cordialmente. Con quel suo modo autorevole, a tratti autoritario, mi indicò e disse: "L'anestesia, però, me la fai lui, eh!". "Va bene", risposi, diventando un po' rosso per l'emozione dal momento che non ero solo alla visita di reparto.

Quando ha deciso di tornare a sfilare?
A metà degli anni '80. Fu il dottor Valentino Petrangeli a dirmi che non avrebbe più sfilato e, che secondo lui, avevo le caratteristiche fisiche e i "precedenti" giusti per ambire ad un posto di maggiore rilievo. Da lì cominciai a sfilare come Vice Podestà e nel 2002 ricevetti la telefonata dall'allora presidente dell'Associazione "Lea Pacini", Spartaco Ladi, che mi disse di essere stato "promosso" a Podestà. Da allora ho continuato a sfilare, ininterrottamente, fino allo scorso anno. Poi ho sentito che era arrivato il momento di lasciare spazio a qualcun altro. 


Che effetto le farà vedere sfilare il suo costume?
Ci sono affezionato, così come ogni orvietano è affezionato ad una macchina complessa come il Corteo Storico, che è lo specchio della città. Nel bene e nel male. Un mondo fatto di riti, tradizioni, scaramanzie, gelosie. Sopra ai guanti, ad esempio, io ho sempre indossato un anello di famiglia. In una realtà come la nostra si tende ad identificare il ruolo con il suo interprete. Fa piacere ricevere l'applauso al proprio passaggio, specie nei punti più affollati del centro storico, come Piazza del Popolo e Piazza della Repubblica e, ovviamente, all'uscita dal Duomo, ma ho sempre pensato che l'applauso fosse da indirizzare all'intero Corteo, a chi lo ha ideato e a chi se ne prende cura. Ai suoi figuranti più longevi, ma anche e soprattutto ai giovani che sono alle loro prime uscite. Li vedi concentrati a tenere il passo, a non sorridere, a vestire con serietà costumi all'interno dei quali spesso hanno sfilato fratelli, padri, zii.

Chi prenderà il suo posto?
Un'anticipazione si è avuta già in occasione dell'uscita straordinaria, in formazione ridotta, avvenuta nel pomeriggio di sabato 24 maggio. In accordo con il Comitato di Gestione dell'Associazione "Lea Pacini", la persona scelta come nuovo Podestà è Filippo Graziosi. Io sarò presente per portare la mia testimonianza al convegno celebrativo in programma sabato 21 giugno, alle 10, nella Sala dei Quattrocento del Palazzo del Capitano del Popolo, come medico in caso di necessità in occasione delle prossime sfilate, e sempre vicino al futuro del Corteo. 



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