Donne e STEM: il Majorana-Maitani incontra le scuole primarie

Tutto è cominciato con Ada Lovelace. Studiando la sua storia ci siamo appassionate alla vita straordinaria di questa donna che, nell’Ottocento, ha immaginato qualcosa di assolutamente rivoluzionario: una macchina in grado di eseguire istruzioni, ben prima che il concetto di “computer” esistesse. Considerata oggi la prima programmatrice della storia, Ada ci ha ispirate fin dal primo momento.
Abbiamo così deciso di partecipare al concorso “Donne in Scienza” promosso dall’Università degli Studi di Perugia. L’idea che ci è venuta è stata quella di raccontare Ada ai più piccoli, attraverso un gioco. Abbiamo realizzato un grande poster che, oltre a essere didattico, potesse trasformarsi nel tabellone di un gioco dell’oca con caselle colorate, domande, indovinelli, piccole sfide e contenuti multimediali per rendere la scoperta ancora più coinvolgente. Abbiamo persino realizzato un breve video finale per accompagnare la casella conclusiva del gioco!
La prima scuola dove abbiamo testato il nostro progetto è stata quella di Orvieto-Montecchio. Lì abbiamo incontrato i bambini delle quinte, raccontato loro la storia di Ada, letto insieme un albo illustrato e, naturalmente, giocato. Vederli così curiosi e partecipi è stato emozionante. Alla fine della mattinata, li abbiamo invitati a venire a trovarci al nostro liceo e, con nostra grande gioia, hanno accettato. Poco dopo è arrivata una notizia bellissima: il nostro lavoro aveva vinto il primo premio del concorso! Eravamo felicissime, ma ancora più felici di sapere che Ada stava viaggiando con noi e continuava a raccontarsi anche grazie al nostro lavoro.
Qualche settimana dopo, i bambini della scuola elementare di Orvieto-Montecchio sono venuti a trovarci. Li abbiamo accolti nel nostro laboratorio di biologia, dove li abbiamo accompagnati in un viaggio tra le stelle con lo spettacolo del planetario. È stato come volare nello spazio, restando con i piedi per terra. Poi li abbiamo condotti in un percorso tra provette, colori e sorprese: abbiamo giocato con la chimica, mescolando sostanze, osservando reazioni imprevedibili e affascinanti, e ci siamo addentrati nel mondo dell’invisibile guardando al microscopio cellule, minuscoli esseri viventi e dettagli nascosti. Tra stupore e divertimento, la scienza ci ha mostrato ancora una volta la sua parte più magica.
Sull’onda dell’entusiasmo, abbiamo portato il nostro gioco anche alla scuola primaria "L. Barzini" di Orvieto-Baschi. Le insegnanti ci hanno accolto nelle classi seconde e terze. Lì abbiamo letto di nuovo l’albo illustrato su Ada Lovelace, raccontato la sua storia e giocato insieme ai bambini. Anche in questa occasione ci siamo sentite parte di qualcosa di speciale: raccontare la scienza, con semplicità e passione, può accendere lo stupore nei più piccoli e dare valore a ciò che facciamo ogni giorno a scuola.
Raccontare Ada Lovelace ci ha fatto viaggiare tra passato e futuro, tra scoperte e intuizioni, tra giochi e laboratori, ma soprattutto ci ha fatto capire quanto sia bello condividere la scienza e renderla accessibile a tutti, fin da bambini.

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