Portico della Chiesa di Sant'Andrea, dopo il restauro un progetto complessivo di valorizzazione

È stato inaugurato sabato 7 giugno il restauro del Portico della Chiesa di Sant’Andrea finanziato dal Lions Club di Orvieto e dal Comitato Cittadino dei Quartieri attraverso la vendita del libro sulla Staffetta del Corpus Domini. Un progetto avviato nel 2017 – il via ufficiale ai lavori, l’anno successivo – su impulso e con il sostegno del Lions Club Orvieto e del ricavato della vendita del libro “Staffetta dei Quartieri del Corpus Domini” e formalmente concluso solo ieri mattina con la svelatura della targa che ne dà conto e lo restituisce alla città.
Gli interventi nell’antico loggiato, in realtà, sono destinati a proseguire ancora un po’. Oltre al restauro delle antefisse decorative e dei medaglioni in ceramica di Ilario Ciaurro, infatti, entro l’estate è intenzione dell’Amministrazione Comunale procedere alla ripulitura del pavimento, ora che l’intera superficie è tornata calpestabile. Anche la copertura del portico necessiterà di un prossimo intervento.
"Il lungo percorso - ha spiegato il sindaco, Roberta Tardani - ha dovuto scontare anche delle importanti autorizzazioni da parte della Soprintendenza ma è anche il punto di inizio di un più ampio intervento di valorizzazione che intendiamo mettere in campo dopo aver restituito alla città nella sua interezza, anche con un pizzico di coraggio, il Portico di Sant’Andrea. Lo abbiamo voluto fortemente perché riteniamo che possa diventare un altro luogo iconico di Orvieto. Alcuni lavori saremo in grado di realizzarli subito, ma nel frattempo elaboreremo un progetto complessivo che sappia rendere il giusto merito alla bellezza di questo luogo.
Ringrazio la restauratrice Valentina Rigaglia Romè per il lavoro svolto, l'architetto Monica Di Orazio che ha realizzato una tesi sul restauro della Chiesa di Sant’Andrea, e naturalmente il Lions Club di Orvieto con i sette presidenti che si sono succeduti, il segretario Francesco Manciati, e il Comitato Cittadino dei Quartieri a dimostrazione che quando c'è amore per la città e la capacità di fare sinergia tra istituzioni, associazioni e privati si possono raggiungere risultati importanti".
Nel corso della presentazione tenutasi nella Sala Consiliare del Comune si è parlato di un “progetto di comunità che ha unito proprietà e associazioni che hanno voluto valorizzare un luogo-simbolo”. Gli interventi hanno interessato il restauro conservativo delle antefisse in terracotta e il rifacimento di quelle perdute. Si tratta di 78 elementi a forma di palmetta che guarnivano i lati della copertura del portico, 66 sul lato delle sette arcate e 12 sul lato corto, a chiusura dei canali terminali delle tegole. Una trentina le antefisse originali conservate.

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