cultura

"Parlami d'amore", con Mario Incudine il Teatro Mancinelli canta la vita

domenica 2 febbraio 2025
di Livia Di Schino

L’uomo si abitua a tutto: all’orrore, al dolore, alla sofferenza. È la sopravvivenza a renderlo possibile. È la dimensione non scanzonata di “Parlami d'amore. Quando la radio cantava la vita", scritto da Costanza Di Quattro e diretto da Pino Strabioli, che comunque fa dell’ironia l’arma principale che, alleata della bellezza, salverà il mondo. Un'arma fondamentale che si unisce a quella della malinconia e degli aneddoti.

Il testo, che vede come protagonista il narratore nel ricordo della sua dimensione esperienziale, nel suo relazionarsi ed osservare la famiglia nel corso del tempo, regala a poco a poco una tela dai tratti forti dalla quale emerge anche il potere della radio. Mezzo di comunicazione che in momenti storici è riuscito ad oltrepassare le mura delle abitazioni e a lasciare in silente ascolto intere famiglie.

Nella brillante esibizione di Mario Incudine, nel pomeriggio della prima domenica di questo febbraio sulla Rupe, luci puntate sulla storia (su periodi come quello fascista e della guerra) e, con essa, su quella della musica, dalla Tosca alla sigla di Lady Oscar. In questo viaggio tra note e parole, ad accompagnarlo con il pianoforte e la fisarmonica Antonio Vasta.

E dopo aver offerto opportunità di riflessioni, con anche momenti dedicati a strofe drammatiche come “Balocchi e profumi” ed indicare “Maramao perché sei morto” con le micine innamorate e l’insalata nell’orto come perle di vita, ecco prima che si chiuda il sipario il musicista siciliano raggiungere il pubblico della platea per cantare e farne un gesto condiviso e collettivo con l’intero teatro. Cantare la vita.