cultura

Cosa farò da grande. Gino Paoli compie 90 anni.

lunedì 23 settembre 2024
di Pierfrancesco Sampaolo

Cantautore, musicista, produttore, talent scout e paroliere, nasce esattamente 90 anni fa a Monfalcone Gino Paoli. Anche se non è uno dei miti del Rock’n’Roll la sua storia non ha sicuramente nulla da invidiare alle stelle d’oltre oceano e la racconta, tutta d’un fiato, nel suo libro “Cosa farò da grande” (Bompiani, 2023). La sua capacità di sposare in maniera armonica cantautorato e jazz è stata forse la sua cifra più importante, presentata peraltro nell’esibizione del 2017 ad Orvieto, all’Umbria Jazz Winter, con Danilo Rea al Mancinelli. Ma prima di questo la vita di Gino Paoli, genovese di adozione, è passata per una quantità tale di avvenimenti che pensare che siano condensati in una vita sola, sembra quasi assurdo.

Uno dei primi della cosiddetta scuola genovese assieme a Umberto Bindi, Fabrizio De André, Luigi Tenco e molti altri, nel ’59 incide i primi singoli con la Dischi Ricordi ma il successo arriva quando Mina, nel 1961, canta “Il cielo in una stanza”, grazie all’intercessione di Mogol. Lo stesso anno conobbe Ornella Vanoni (che ha compiuto 90 anni il giorno prima) con la quale intrecciò una tormentata relazione amorosa ed artistica scrivendo e dedicandole brani immortali come “Senza Fine”. Sarà lui stesso a lanciare Fabrizio De André e Lucio Dalla nel panorama musicale e, nel 1967, il celeberrimo chitarrista jazz statunitense, Wes Montgomery, farà una cover del brano “Senza Fine”.

Nel frattempo ci sarà un tentato suicidio, la dipendenza dal whiskey, altre relazioni amorose burrascose (con Stefania Sandrelli ad esempio), e parliamo solo dei primi anni della sua carriera. Ma la sua vita è andata un po’ così, piena di curve, salite e discese, fra dischi imperdibili, momenti bui, collaborazioni di grande pregio, festival, e, addirittura, attività politica (si definisce da sempre anarchico). Un'umanità così preponderante da averlo da sempre avvicinato al pubblico in maniera intima e connessa, nonostante poi lui si sia sempre dichiarato un orso.

Volevo presentarlo come un libro da non leggere perché dentro ci sono proprio tutti i miei errori. Non ho mai voluto indossare maschere, ma sono quelli che mi hanno fatto crescere e rifarei tutto” racconta in una recente intervista all’Ansa, parlando del libro. Ma il tempo sembra non potere nulla perché Gino Paoli sta ancora scrivendo canzoni. Fra quelle scritte per se e quelle per altri, il numero sembra ormai incalcolabile, così come è incalcolabile la quantità di bellezza ed emozione che ha trasmesso ad intere generazioni e che trasmetterà a quelle che verranno.

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