cultura

"Due cuori, una mano". In mostra l'arte di Vittorio Calzetta detto CalVi e Riccardo Gori

giovedì 8 agosto 2024

Non potendosi più incontrare, Vittorio Calzetta detto CalVi e Riccardo Gori, due amici ed artisti si ritrovano attraverso le proprie opere esposte nella mostra “Due cuori, una mano. Quando il genio incontra l'estro”, visitabile ad ingresso libero da giovedì 8 a sabato 17 agosto nella sala della Scuola “Pietro Bilancini” di Monteleone d'Orvieto. L'iniziativa, inserita nel programma dei festeggiamenti de La Rimpatriata 2024, è promossa dal'Associazione Turistica Pro Loco “Franco Franchini” e gode del patrocinio del Comune.

Classe 1958, Riccardo Gori si è accorto già all'età di 4 anni di avere una buona dote nel dipingere. "Ricordo ancora - afferma - che il primo disegno che feci rappresentava una casa di campagna con degli alberi e delle montagne. Venne davvero bene, ed è stato proprio questo che mi ha dato la spinta per andare avanti. Negli anni ho continuato a migliorare, e a scuola andavo molto bene in disegno, soprattutto negli ultimi anni. Nonostante l'età non più giovane, ho avuto l'opportunità di esporre le mie opere in due mostre per associazioni importanti, ricevendo apprezzamenti. Realizzo opere utilizzando esclusivamente matita, carboncino e acquerello. Quest'ultimo solo con le matite. Nel tempo, mi sono perfezionato in varie tecniche e continuo a nutrire una grande passione per il disegno. Ogni nuovo lavoro che realizzo mi dà una gioia immensa e mi riempie di orgoglio. Non abbandonerò mai questa passione, perché ogni disegno che faccio mi regala sempre qualcosa di nuovo e concreto".

"Quanto a Vittorio - aggiunge - era una persona particolare e geniale, e io gli volevo bene anche solo per questo. Diplomato come perito elettrotecnico con il punteggio di 60/60, aveva vinto il concorso per titoli presso la Cassa del Mezzogiorno dove fece un corso da programmatore retribuito. Ha proseguito a lavorare qui, con lo stesso titolo, fino alla sua chiusura ed ha continuato poi, sempre come programmatore, nei vari ministeri qua e là per Roma. Grazie ad una trasmissione televisiva degli anni '60, Vittorio all'età di tre anni sapeva già leggere e scrivere, aveva un'intelligenza oltremisura. Una sua passione era il bricolage, aveva realizzato il modellino di un fortino del Far West in compensato e anche quello dell'azienda agricola Ferrari di Quattro Cancelli, dove abitavamo. 

L'altra sua grande passione era il disegno. La tecnica che usava era il quadrettato, ossia poneva un foglio di carta lucida sopra il disegno
da fare, ad ogni quadretto corrispondeva un segmento del disegno. Ha provato a insegnarmelo, ma senza riuscirvi. Ci sono tante le parole che descriverebbero mio fratello, ma per me era talentuoso, solitario, poliglotta; qualsiasi cosa tu gli chiedevi aveva sempre la risposta pronta, insomma lui era un'enciclopedia vivente. I colleghi di lavoro, nonchè gli amici d'infanzia, lo ricordano come una persona generosa,
altruista, poliedrica, empatica, intenso, geniale, schivo, discreto, ironico, intenso, il gigante buono, affettuoso. Vittorio firmava i suoi disegni o meglio le sue opere con il soprannome di CalVi. Sarà sempre con noi".

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