cultura

"I Colori dei Borghi", otto luoghi fermi nel tempo e altrettanti valori positivi

sabato 30 marzo 2024

Un intenso viaggio nel patrimonio culturale italiano alla riscoperta dei valori positivi che nutrono le comunità locali, godendo della bellezza dei paesaggi e della vita semplice, accompagnati dal fascino dei tempi lontani e dalla gentilezza delle persone. Invita a farlo, senza la seccatura del bagaglio, "I Colori dei Borghi", programma di Rai Contenuti Digitali e Transmediali, in boxset da martedì 19 marzo su RaiPlay, che va alla scoperta dell’essenza di otto suggestivi borghi, sparsi tra Lazio e Umbria, e delle tradizioni che i rispettivi abitanti si tramandano da generazioni.

Un racconto lungo giusto una decina di minuti. Ad ogni borgo è dedicato un tema. Si parte dall'armonia che è accettazione reciproca e comporta un lavoro continuo. A Bevagna, in provincia di Perugia, questo disegno è in continua realizzazione. Nell'accoglienza, invece, c’è il potere della gentilezza, che cambia il corso delle vite. E Acquasparta, in provincia di Terni, ne ha fatto il proprio obiettivo. Barbarano Romano, nel Viterbese, è un fulgido esempio della spiritualità che può rappresentare un rifugio al senso di inadeguatezza.

Poggio Bustone, in provincia di Rieti, invece, è considerato simbolo della testimonianza che ha la capacità di influenzare il corso della vita, alimentandone la ricerca di significato. A Ronciglione, nel cuore della Tuscia, si riscopre che l'aggregazione rafforza il legame tra i membri di una comunità. A Collalto Sabino, Rieti, si matura la consapevolezza che la solidarietà può essere il collante che tiene insieme quella comunità. A Subiaco, alle porte della Capitale, si ha conferma che la creatività è una forza vitale che alimenta la crescita personale e collettiva.

L'appartenenza, infine, significa riconoscere il legame profondo che unisce alimentando il senso di identità, come accade a Sant'Oreste, in provincia di Roma. Alla guida del programma c'è Ivan Cardia, che lo ha ideato insieme a Mariano D'Angelo per la regia di Maurizio Di Cesare e che dalle parole dei residenti, protagonisti inaspettati, raccoglie indimenticabili storie che esaltano i valori positivi delle comunità locali. Fatte anche di giovani, sì, che grazie al loro coraggio e alle loro competenze, hanno innescato nuove opportunità lavorative, rendendo gli stessi borghi competitivi.