cultura

"Ella" al Teatro Mancinelli cerca la propria realizzazione. Paola Cecconi ai giovani: "Realizzate i vostri sogni"

sabato 18 novembre 2023
di Livia Di Schino

"È la passione". Questa la motivazione che, di anno in anno, spinge Paola Cecconi, regista negli spettacoli dell’Associazione Compagnia Mastro Titta, a mettersi in gioco e proporre un nuovo musical. Tutto ha avuto inizio nel 2011 con "Mamma mia" ed oggi, tra persone sul palco e dietro le quinte, ruota un gruppo, un vero e proprio microcosmo di volontariato, formato da una sessantina di elementi con partner di eccellenza a livello territoriale: l'Airc, la Uisp, la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto e il Comune. Già in mente lo spettacolo del 2024, ma a riguardo tutto tace e rimane, per il momento, top secret. Quest'anno, da venerdì 24 a lunedì 27 novembre, sul palco del Teatro Mancinelli andrà in scena "Ella".

Di cosa si tratta?
"La nostra, la mia versione di Cenerentola, che conosciamo grazie a Walt Disney e alla narrazione attribuita a Perrault o ai fratelli Grimm. Nel musical sarà proposta una Cenerentola che non cerca la bella vita, la ricchezza, l’amore ma la propria realizzazione. Vuole diventare una stilista".

Un messaggio? Da recapitare a qualcuno?
"Un messaggio esplicito per i giovani: l’invito ad avere un obiettivo e perseguirlo per stare bene con se stessi. In particolare nei due matinée in programma esclusivamente per le scuole del territorio, voglio dire alle nuove generazioni… realizzate i vostri sogni!".

Un approccio al teatro che risente della sua esperienza di insegnante…
"Certamente con i ragazzi ho trascorso 42 anni della mia vita. Un lavoro bellissimo che ho amato tanto e che tutt’ora continua a regalarmi Amore".

Un’esperienza quasi collettiva, che non la lascia mai sola…
"In verità la solitudine c’è, proprio come tante difficoltà da fronteggiare quasi quotidianamente: nel rapporto individuale con ogni persona che va in scena. È necessario con ognuno di loro parlare, confrontarsi e scontrarsi a volte, ed insieme riuscire a dar vita ai vari personaggi da interpretare".

Quasi un lavoro da psicologa…
"Quando si ha a che fare con altre persone, specialmente giovani, è necessario capire le loro sensazioni, ascoltare le domande. Un lavoro che arriva all’anima".

È la prima volta che porta in scena il personaggio di Cenerentola?
"Più di venticinque anni fa tra gli spettacoli con la scuola avevamo già proposto questa storia. Ma nella sua versione più classica".

Quella con la matrigna, le sorellastre e il principe azzurro che trova la fanciulla che riesce a calzare la scarpetta di cristallo persa al ballo… Ma fra qualche giorno che Cenerentola troveremo sul palcoscenico?
"I personaggi e gli elementi che ha nominato ci saranno tutti: la protagonista sarà come da narrazione orfana di madre alle prese con la seconda moglie del padre e le sorellastre. A dire il vero una più simpatica dell’altra. Ma la Cenerentola che avremo sul palco non si piangerà mai addosso e sarà divertente, determinata".

Lei parla di principi e stiliste… Esattamente in che periodo storico è ambientata la storia?
"Non è ambientato in contesto ben definito. Questo perché il messaggio è quello che conta. Ci saranno dame e chi suonerà la batteria e tirerà di scherma".

Un contesto variegato. Ma dove trovate le risorse per realizzare le scenografie, gli abiti e tutto il resto?
"Abbiamo le risorse degli spettacoli precedenti e poi tanto volontariato. A volte che si tramanda tra generazioni, come nel caso di chi si occupa dei costumi. Per noi è importante il coinvolgimento. È alla base di tutto".

Torniamo per un attimo alla storia… Una narrazione che si presta a più livelli di lettura…
"Sicuramente e non solo. Anche a più livelli scenografici: dal sotterraneo a quello della casa fino ad arrivare a quello del castello e alla trasformazione del bruco in una farfalla, splendida fata madrina".

Così ci incuriosisce… Quindi in primo piano una storia di rinascita…
"Certo che sì. Individuale per la protagonista ma anche, più in generale, per la donna".  

Una delle date è proprio il 25 novembre…
"Esatto. La Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne. E la protagonista, solo in quella data, avrà simbolicamente le scarpe rosse. Quel giorno ci saranno anche altre sorprese. Sempre legate al significato di questa giornata. Chi ci sarà, vedrà…".

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