Al "Terni Film Festival" focus su Betlemme con Moni Ovadia, Ibrahim Faltas e Iris Zaki
È dedicato a Betlemme il focus della 19esima edizione del "Terni Film Festival". La città di Davide e di Gesù, che in ebraico significa "Casa del Pane", è il filo rosso che collega il tema di quest'edizione – Breaking Bread – agli ottocento anni della nascita del Presepe a Greccio. Interamente a Betlemme e alla guerra feroce che si sta consumando tra Israele e Palestina in questi giorni sarà dedicata la serata di mercoledì 15 novembre al Cinema Politeama, che vedrà tre protagonisti d'eccezione: Moni Ovadia, direttore artistico del Terni Film Festival, che è al tempo stesso il più celebre artista ebreo italiano e il più strenuo difensore della causa palestinese, Ibrahim Faltas (nella foto), francescano egiziano, che ventuno anni fa è stato protagonista del drammatico assedio della Basilica della Natività a Betlemme e che oggi è vicario della Custodia di Terrasanta a Gerusalemme, e Iris Zaki, regista israeliana già premiata in passato al Terni Film Festival e che torna quest'anno in concorso.
La quinta giornata del festival si aprirà - come ormai tradizione - con i partecipatissimi cineforum per gli studenti al cinema Politeama, per proseguire alle 16 con il documentario "Il Terremoto di Norcia" di Andrea Sbarretti, cui seguiranno i corti "Delicatamente decisa" di Sofia Bassan, già vincitrice del Campi Film Festival, "Il soggetto assente" di Riccardo Pittaluga, e il danese "My Toydi" di Mazen Haj Kassem. Alle 18 sarà la volta del documentario "Tornare a casa" di Bruno Di Marcello, seguito dal film ungherese "Rescuer" di Gergely Hajnal. Alle 21 sarà, dunque, la volta del primo focus su Israele e Palestina, con gli interventi di Moni Ovadia, Ibrahim Faltas e Iris Zaki e la proiezione del film israeliano The Good Person di Einat Anner.
Girato in undici giornate invernali durante la pandemia, il film mette in scena ‘l’impossibile’ collaborazione tra una produttrice laica e femminista, sull’orlo della bancarotta, e un rabbino ultraortodosso che intende dirigere un film basato sulla storia biblica di Re Saul. Sullo sfondo, le profonde tensioni tra religiosi e secolari che lacerano internamente la società ebraica israeliana: una questione vitale e urgente che per l’autrice chiama tutti a "ripensare, riconsiderare e reimmaginare la nostra vita condivisa". Il focus su Israele e Palestina tornerà sabato 18 novembre alle 17.30 con il film "Egypt", la love song di Iris Zaki che racconta la storia della sua famiglia arabo-ebrea e il corto "An Orange from Jaffa" di Mohammed Almughanni, regista di Gaza, che torna per il terzo anno consecutivo al festival dopo aver vinto due edizioni ed essere stato membro della giuria.
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