cultura

Giornate FAI d'Autunno, ad Orvieto apre i battenti il Monastero di San Paolo

sabato 7 ottobre 2023
di Davide Pompei

Un lungo weekend per tornare a "meravigliarsi di fronte alla ricchezza e alla varietà dei tesori di storia, arte e natura che si celano, inaspettati e stupefacenti, in ogni angolo della Penisola". Due – o, in alcuni casi, addirittura tre – giorni alla scoperta di palazzi storici, ville, chiese e castelli e, ancora, esempi di archeologia industriale, musei, collezioni d’arte, aree archeologiche, biblioteche, laboratori artigiani e siti produttivi. Tra itinerari nei borghi e percorsi in aree naturalistiche, parchi urbani, orti botanici e giardini storici, le Giornate FAI d'Autunno che il Fondo Ambiente Italiano dedica, da dodici anni, al patrimonio culturale e paesaggistico del Paese, promettono anche quest'anno visite a contributo in centinaia di luoghi straordinari in tutta Italia, selezionati perché solitamente inaccessibili oppure perché curiosi, originali o poco valorizzati e conosciuti.

Organizzato nell'ambito della campagna di raccolta fondi "Ottobre del FAI", attiva per tutto il mese, il grande evento di piazza è animato e promosso dai Gruppi FAI Giovani, insieme a tutti i volontari della Rete Territoriale della Fondazione. Sarà così anche sulla Rupe dove il luogo individuato dal Gruppo FAI Orvieto – in accordo con la Direzione Centrale degli Affari dei Culti e per l’Amministrazione del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno, proprietaria della Chiesa di San Paolo e la Diocesi di Orvieto-Todi – è l'antico Monastero di San Paolo, al civico 20 di Via Postierla. Le Suore Adoratrici del Sangue di Cristo che lo vivono, infatti, non sempre possono garantire l'apertura del convento. Tuttavia all'interno del sito sono conservate opere d'arte di rilievo a testimonianza dell'importanza del complesso monastico e della sua complessa storia.

Il percorso di visita proposto, anche in lingua inglese e senza necessità di prenotazione – venerdì 13 ottobre, con due turni, alle 15.30 e alle 16.30, riservati agli iscritti FAI, a cura della dottoressa Giovanna Bandinu, coordinatrice dell'Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici e l'Edilizia di Culto della Diocesi di Orvieto-Todi, e delle dottoresse Asia Simonetti e Gaia Rotili – e poi sabato 14 e domenica 15 ottobre, dalle 10 alle 17.30, con i volontari FAI e gli Apprendisti Ciceroni dell'Istituto di Istruzione Superiore Scientifico e Tecnico "Majorana-Maitani" di Orvieto – susciterà l'interesse di un viaggio attraverso immagini e opere prodotte e modifiche architettoniche avvenute nei secoli. A partire dal 1221, quando l'immobile fu edificato dai Monaci di San Paolo in Roma dell'Ordine di San Benedetto e successivamente concesso all'Ordine femminile dello stesso istituto.

"Passeremo dalle mura esterne medievali al primo chiostro proto-rinascimentale – anticipano – e proseguiremo con l'Oratorio o Chiesa del Santissimo Salvatore per ammirare gli affreschi risalenti alla prima metà del Cinquecento. Procederemo, poi, attraverso il refettorio dove è presente un insolito affresco raffigurante l'Ultima Cena. Usciremo quindi all'esterno, nel secondo chiostro con stilemi tardorinascimentali, per poi completare la visita con la Chiesa di San Paolo. Quest'ultima ornata con affreschi del pieno Seicento sulla volta ed altari con pale ed affreschi mirabili. Un luogo davvero complesso, denso di storia e storie, come quella di Vittoria Colonna che vi risiedette dal 1541 e di molti altri, dal Medioevo per arrivare fino ai nostri giorni, dopo aver superato guerre, invasioni, la soppressione degli istituti religiosi e la destinazione ad istituto scolastico.

Il Monastero di San Paolo, attualmente di proprietà delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo, e l'annessa Chiesa, quest'ultima di proprietà del Fondo Edifici di Culto, sono inseriti nel tessuto urbano del centro storico di Orvieto. Come gli altri conventi cittadini, si colloca al margine della Rupe, anularmente alla città. Sembra che sia stato il primo monastero benedettino di Orvieto, ricordato come il più importante in città tra il 1294 e il 1304. Quattro comunità religiose ne occupavano lo spazio. Le due chiese annesse, di Santa Caterina e San Pancrazio, vennero demolite e sostituite con cappelle nella chiesa principale. I due chiostri ancora esistenti sono legati ai due primitivi nuclei, il primo con arcate quattrocentesche, il secondo con pilastri cinquecenteschi. La struttura dall'esterno appare molto semplice.

Da un primo impianto medievale, il complesso edilizio si ampliò nel tempo dando luogo a più monasteri destinati a diverse comunità religiose, successivamente inglobate e accorpate in un unico ordine. Nella Chiesa di San Paolo troviamo un ciclo di affreschi raffiguranti episodi della vita del santo eseguito, molto probabilmente, nel 1647 da Giovan Maria Colombi. Gli affreschi hanno origine da un voto di suor Faustina Monaldeschi, la cui presenza è documentata nel monastero già nel 1617 e ritratta in una cornice ovale sulla parete destra. Nell'oratorio attiguo alla chiesa un ciclo pittorico, probabilmente realizzato nella prima metà del Cinquecento, dove vengono raffigurate ad affresco le storie della Passione di Gesù. Nell'ex refettorio del monastero, l'Ultima Cena, affresco del XVI realizzato da un artista di ambito toscano".

Per ulteriori informazioni:
www.fondoambiente.it

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