cultura

A dieci anni dalla scomparsa l'ISAO ricorda Franco Moretti

venerdì 4 agosto 2023

Il Professor Moretti è per me l’esempio più vicino e importante dell’impegno civico rivolto a diffondere la Cultura e avvicinarla, anzi farla vivere, alla propria comunità: ho conosciuto in lui quello che chiamo l’attivismo culturale, la partecipazione, la collaborazione solidale, la serietà nell’impegno e nell’amicizia.    

La sua passione per la Letteratura, la Storia, le Arti e le Tradizioni, e le sue competenze alte e davvero poliedriche, acquisite attraverso lo studio serio e concentrato, l’esperienza dell’insegnamento, la lettura e una fantastica curiosità giovanile mai sopita, hanno animato per decenni la cultura orvietana e in particolare l’Istituto Storico Artistico Orvietano.

Una passione che ha sempre alimentato non solo nella sfera privata degli interessi di studio e delle numerosissime relazioni, ma in quello straordinario cantiere culturale che è stato per Orvieto l’ISAO, proprio quando ce ne fu più bisogno per ricostruire, dopo il secondo conflitto mondiale, una identità sociale che consentisse alle comunità di continuare a vivere, ritrovare il filo della propria storia e lenire dolorose divisioni, perdite definitive e il trauma profondo di cambiamenti troppo repentini, subiti talvolta drammaticamente.  

La Cultura fu una vera terapia sociale, soprattutto per i giovani di allora, come era Franco Moretti che nel 1949 aderì all’ISAO per assumere negli anni, e fino alla fine, quel ruolo di “colonna storica”, ma vorrei dire, portante dell’associazione. Lui stesso, pur schermendosi, lo raccontava così nell’intervista che raccogliemmo nel 2004 per celebrare il sessantesimo anniversario della fondazione dell’Istituto ricordandone i ‘padri’ e coinvolgendo le figure di riferimento: 

«È vero, ho attraversato tutta la trafila del cursus honorum a partire dal ruolo di segretario, nel 1949, come richiesto dal presidente Antonio Muzi… Fui nuovamente segretario alla fine del ’50 ed ottenni ancora la fiducia del Consiglio Direttivo che, tra il 1975 e il 1984, mi nominò presidente…».

Come ricordava il Professore, furono gli anni in cui, in occasione delle conferenze dell’ISAO, al tavolo dei relatori sedevano Libero De Libero, Bonaventura Tecchi, Renato Bonelli e tanti altri grandi nomi della Cultura; mentre al pianoforte, per i concerti organizzati dalla Sezione Amici della Musica “Alessandro Casagrande” fondata da Angelo Della Massea e poi diretta per anni da Ulisse Andreani, sedette perfino Carlo Zecchi che consigliò di acquistare il Bechstein a coda che nel 2015 l’ISAO ha destinato alla Scuola Comunale di Musica “Adriano Casasole”.

Instancabilmente Franco Moretti mise tutto il suo impegno affinché il patrimonio dell’Istituto si arricchisse nella Biblioteca, sia attraverso la pubblicazione continuativa del Bollettino ISAO, sia soprattutto attraverso lo scambio con enti, biblioteche, archivi, deputazioni e istituti corrispondenti; e procurando che il Ministero della Pubblica Istruzione e poi quello dei Beni Culturali inviassero volumi e prestigiose riviste. E collaborò per l’acquisizione e la sistemazione del fondo fotografico di Pericle Perali, di eccezionale importanza per gli studi sulla città, come abbiamo visto in particolare dalle ricerche di Alberto Satolli che ha fatto conoscere  e ‘parlare’ questa rara documentazione.

E poi, il Professor Moretti amava il viaggio culturale, per meglio dire la cultura del viaggio, così è stato socio storico e Console del Touring Club Italiano. E per l’ISAO organizzò negli anni “gite turistico-culturali” rimaste memorabili: Anagni, Montecassino, Fossanova, l’itinerario nel Casentino, poi Tivoli, Subiaco, Recanati, Siena, Volterra, Pienza e tante altre.

«Ricordo in particolare la prima di esse - segnalava nell’intervista - quella che, nel 1953, ci portò a Cortona per solennizzare il Signorelli, artista caro agli orvietani, nella sua città natale con la visita alla mostra a lui dedicata».

Un ‘pellegrinaggio’ che quest’anno, nel quinto centenario della morte di Luca Signorelli, appare ancora più significativo (e che, personalmente, ho ripercorso proprio ieri, 3 agosto, pensando al Professore…)   

Il Professor Moretti lo ricordiamo sempre tutto questo, e per molto altro nella sua carriera di docente e come uomo di Cultura dedicato anche all’ISAO.

E senza separarlo nel ricordo alla simpatia, la dolcezza e l’accoglienza assolutamente ‘complementari’ di sua moglie, la signora Anna Chiodi, le belle chiacchierate e il comune legame con Fabro e con tanti ricordi, aneddoti di ‘vita di paese’ e di tradizioni di cucina e di campagna.

Alessandra Cannistrà,
Istituto Storico Artistico Orvietano

 

Franco Moretti era nato a Orvieto nel 1928. Laureato in Lettere all'Università degli Studi di Roma "La Sapienza". Docente di Materie Letterarie, Latino e Greco e vice preside al Liceo Classico di Orvieto. Dal '49 nell'I.S.A.O., ha avuto ruoli decisivi nei diversi Consigli Direttivi, come presidente, segretario e cassiere-economo, ricoperti con grande impegno e solerzia. Ha avuto una lunga militanza nell'associazionismo culturale, alla Deputazione di Storia Patria dell'Umbria, all'Accademia Properziana del Subasio, alla Società Internazionale di Studi Francescani, al Movimento Federalista Europeo. Accademico della Cucina, è stato presidente della Sezione orvietana di Italia Nostra e console del Touring Club Italiano.

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