Tra antiche abbazie e campi di lavanda, in Tuscia si respira profumo di Provenza

Profumate distese che si estendono a perdita d'occhio, ondeggiano al vento e tinteggiano di viola paesaggi collinari sullo sfondo di borghi medievali e abbazie cistercensi. No, non è la Provenza ma quel vicino lembo di Lazio chiamato Tuscia dove, complici il clima mite e il suolo fertile, la coltivazione di lavanda è pratica antica e radicata per la produzione di oli essenziali, creme benefiche e persino alimenti. Tre le occasioni per scoprire le virtù di questa pianta aromatica messe in agenda dalla guida turistica e ambientale escursionistica Aigae Anna Rita Properzi.
"Come ogni anno da ormai più di dieci anni – afferma – anche questa estate potremo ammirare insieme la bellezza di luoghi storici e aziende produttrici con i loro campi fioriti e curati come giardini. Seguendo la tradizione dei monaci cistercensi, venuti nel Medioevo dalla Francia a Tuscania, alcuni imprenditori coraggiosi, nel 2005 iniziarono la coltivazione della Lavandula Officinalis e del Lavandino Grosso mettendo a dimora le prime piante aromatiche". Il ciclo di passeggiate si apre venerdì 23 giugno alle 16 alll'Abbazia di San Giusto.
Qui la magia è la stessa di molti secoli fa quando monaci e viandanti che percorrevano le antiche strade decisero di fermarsi qui, fondendo l'opera dell’uomo a quella della natura. Il monastero si affaccia sulla Valle del Marta. La presenza di sorgenti ha sicuramente incoraggiato gli insediamenti fin dall’epoca etrusca, romana e medievale. La prima notizia sicura di una comunità monastica di San Giusto è della fine del X secolo, quando un gruppo di monaci, seguendo la Regola di San Benedetto da Norcia, fondarono il primo monastero. Un luogo rinato grazie all’attuale proprietario.
L'ingegnere bolognese Mauro Checcoli, Medaglia d’Oro alle Olimpiadi di Tokio 1964, insieme alla famiglia nel 1990 acquistarono i ruderi per fare dell’abbazia un’azienda agricola biologica eco-compatibile ed un luogo per viaggiatori, artisti, appassionati di natura e d’arte. Il tour proseguirà poi all'Azienda Agricola “Lavanda della Tuscia”, dove gustare bevande aromatiche e specialità alla lavanda e dove l’estrazione dell’olio essenziale viene eseguito con procedimenti di distillazione in corrente di vapore dai fiori poco dopo la raccolta, preservandone caratteristiche e peculiarità.
Secondo appuntamento, quello di domenica 25 giugno alle 10, che in occasione della prima fioritura della lavanda invita a conoscere due capolavori dell’arte romanica, ovvero la Basilica di San Pietro e quella di Santa Maria Maggiore, attraverso il mondo dei simboli medievali e la storia della città di Tuscania, che fu un fiorente centro etrusco interno, grazie alla sua posizione rispetto ad un'importante strada consolare come la Via Clodia sul cui tracciato rappresenta una delle tappe più interessanti per le ricchezze naturalistiche artistiche ed archeologiche.
La mattina si concluderà con un finale colorato ed aromatico, sui bellissimi campi di lavanda di una delle storiche aziende con filari morbidi come cuscini per fare fotografie con le api al lavoro e le farfalle. Insieme alla proprietaria si potranno conoscere la lavorazione e l’utilizzo di questa pianta aromatica e gustare una rinfrescante bevanda alle erbe aromatiche in abbinamento ai dolcetti fatti in casa. La passeggiata delle 16, infine, sarà dedicata ad una delle più belle necropoli rupestri e al Museo Archeologico Nazionale ospitato nell’ex Convento di San Francesco.
Adiacente alla Chiesa di Santa Maria del Riposo, con il pregevole chiostro rinascimentale e gli affreschi del XVII secolo che narrano gli episodi della vita di San Francesco, il museo costituisce una delle più pregevoli raccolte di reperti etruschi del territorio ad ingresso gratuito. Nelle sale sono esposti i reperti rinvenuti nelle varie necropoli che circondano a raggiera l’abitato di Tuscania e che vanno dal periodo orientalizzante fino all’epoca ellenistica ben rappresentata dai sarcofagi delle famiglie Curunas e Vipinana in nenfro e da quelli in terracotta della famiglia Treptie.
A seguire si raggiungerà in auto attraverso una strada in parte sterrata la Necropoli di Pian di Mola e poi un fresco percorso a piedi nel bosco che si affaccia nella Valle del Torrente Maschiolo, affluente del Fiume Marta. Inserite in un contesto naturalistico davvero affascinante, le necropoli rupestri di Tuscania furono scavate e scolpite sulle pareti di tufo a strapiombo sulle profonde valli vulcaniche. La tomba a portico di Pian di Mola, in particolare, riproduce dentro e fuori la tipologia di una casa etrusca, con doppio tetto, cornici di coronamento a becco di civetta e toro in nenfro.
La passeggiata si concluderà al tramonto con un finale sui campi dell'azienda "Lavanda della Tuscia", immersa nel verde della Maremma Laziale, che da molti anni coltiva Lavandula Angustifolia Mill senza l’impiego di sostanze chimiche. Come avrà modo di spiegare la titolare, Lucia, la raccolta delle infiorescenze viene fatta esclusivamente a mano. A seguire, degustazione di una rinfrescante bevanda alle erbe aromatiche accompagnata da dolcetti fatti in casa. Ai partecipanti è richiesto un abbigliamento comodo e adatto alle escursioni. Ammessi con guinzaglio gli amici a quattro zampe.
Per ulteriori informazioni e prenotazioni (necessarie):
333.4912669 (anche WhatsApp) – annaritaproperzi@gmail.com
https://annaritaproperzi.it/prenota-la-passeggiata/
https://t.me/lepasseggiatediannarita

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