"La Novella" nell'ambito delle locande e delle stazioni postali lungo "la strada più bella del mondo"
Rilanciare il ruolo svolto nel corso dei secoli dalle locande e taverne, spesso collegate alle stazioni postali del cambio dei cavalli, che erano disseminate nelle campagne e nei piccoli centri che erano attraversati dalla Via Francigena al confine tra la Toscana e il Lazio. Questo lo scopo della conferenza tenutasi venerdì 2 giugno al Borgo La Novella, in località Ponte a Rigo.
Dopo i saluti di Agnese Carletti, sindaco di San Casciano dei Bagni, la conferenza, introdotta da Maria Beatrice Baldini Romani, proprietaria del Borgo La Novella ed esperta organizzatrice di eventi, è stata tenuta dall'architetto Renzo Chiovelli che ha esposto al pubblico in sala, il centrale ruolo del borgo nell'ambito della storia del territorio senese. Documenti archivistici originali ed inediti hanno permesso di ricostruire la storia postale e dell’ospitalità lungo quel tratto della Strada Francigena o Romana che si trova a cavallo del confine fra lo Stato Pontificio e la Repubblica di Siena e poi il Granducato di Toscana.
Storia delle architetture dei luoghi di accoglienza e dei percorsi postali, dei mezzi di comunicazione e dell’organizzazione amministrativa su questo storico confine, a Torricella, sul lato toscano e a Ponte Centeno ed Acquapendente su quello pontificio, si intrecciano a partire da quando iniziò a svilupparsi un nuovo sistema postale basato su una maggiore velocità, fino ad arrivare a quando l’uso di più moderne tecnologie di trasporto, come il treno, resero ormai obsoleto lo storico percorso postale dei corrieri reali, dei postiglioni, vetturini e procacci diretti da Firenze verso Roma e viceversa, per diramarsi in tutta Europa.
Il transito di una strada di portata internazionale, quale era la Francigena, definita dai viaggiatori «la strada più importante del mondo» e, in seguito, «la strada più bella del mondo», rappresentava per tutte le località che attraversava un valore economico d’eccezione, tanto che con l’istituzione di locande ed ospizi, molta gente iniziò a vivere solamente di questo. Così, fin da quando la Repubblica di Siena decise nel 1442, per motivi politici, di modificare il tracciato della Francigena, deviandolo dalla Val di Paglia per farlo passare per Radicofani, che era appena passata sotto la sua giurisdizione, la storia della Novella cambiò radicalmente.
Ormai tutti i viaggiatori che dal resto d’Europa si recavano a Roma dovevano passare per La Novella. Nomi illustri come Angelo Poliziano, Baldassarre Castiglione, che racconta di una burla perpetrata proprio in una locanda presso La Novella, Benvenuto Cellini, Michel de Montaigne, e più tardi Petr Andreevich Tolstoj, inviato dallo zar Pietro il Grande, il filosofo Charles Louis de Montesquieu, Thomas Gray in compagnia di Horace Walpole, Johann Caspar von Goethe padre del grande poeta tedesco Johann Wolfgag, il pittore rococò Jean Honoré Fragonard, Vittorio Alfieri, Giacomo Casanova, il marchese De Sade, lo scrittore William Beckford, Charles Dickens e mille altri dovettero transitare o sostare per La Novella.
In particolare, il celebre scultore Antonio Canova, nel 1779 recandosi per la prima a Roma, annota nei suoi Quaderni di viaggio la sosta e il pranzo a «l’osteria detta la Novella», dopo esservi disceso a piedi dall’altura di Radicofani. La conferenza ha ripercorso le tappe di questi viaggiatori nel corso dei secoli, con particolare riguardo ai servigi che osterie e locande, come quella della Novella, potevano prestare loro per alleviare gli scomodi dei lunghi viaggi che venivano intrapresi per recarsi verso la Città Eterna.