cultura

Lo Spirito rivoluzionario

lunedì 29 maggio 2023
di Mirabilia Orvieto

La Pentecoste è l’evento nel quale lo Spirito del Signore Risorto fa definitivamente irruzione nel Tempo e nella Storia dell’uomo, ricreato dalla Pasqua di Gesù il Cristo, attualizzando nell’oggi l’attesa profetica del passato e proiettandolo nel futuro.

Accade ‘oggi’ ciò che fu predetto ‘ieri’, per permettere a chiunque di cogliere l’avvento di Dio che salva il Tempo e la Storia, accompagnandolo verso il suo completamento affinché la “Parola sarà compiuta”(Ap. 17,17). Ma quali sono i segni di questo accadimento che sempre coinvolge, interpella e proietta nell’adempimento del progetto divino? Esattamente quelli predetti da Gioele e che Pietro ricorda subito dopo la Pentecoste: 

"Io effonderò il mio Spirito sopra ogni persona; 
i vostri figli e le vostre figlie profeteranno, 
i vostri giovani avranno visioni, 
i vostri occhi faranno sogni".

Visionario per la Bibbia è ‘colui che vede’, che scorge la presenza di Dio nelle cose e negli avvenimenti che lo circondano. Insomma sa guardare alle cose con l’occhio di Dio e vive la propria vita con i Suoi criteri, con la Sua logica, con la Sua visione salvifica. È dunque il sapiente che fa esperienza di Dio anziché parlare di Dio, giacché la sapienza non è ricerca teorica ma vitale, non è dialettica ma testimonianza di cose nuove e straordinarie.     

E che significa ‘fare sogni’? Sognatore è colui che si proietta nel futuro, che progetta la propria vita nel tempo inteso come realizzazione dell’evento di Dio: il tempo favorevole(Kairos). Tutti i sogni biblici sono progetti salvifici e la Bibbia è costellata di sogni: dai sogni dei Patriarchi a quelli di Giuseppe di Nazareth, in Betlehem, in Egitto. Gesù non sogna perché è l’avveramento del sogno, è il compimento del progetto divino.

E allora? Allora i giovani vedranno visioni, cioè saranno sapienti, e i vecchi sogneranno, cioè faranno progetti. La Chiesa non è dunque un’istituzione religiosa, statica e ottusa, ma la creazione di un popolo vivo dove i giovani sono sapienti quanto i vecchi e in cui i vecchi progettano il futuro quanto i giovani. Insomma una nuova umanità che spinge con forza incessante per rivoluzionare il mondo e la società.

Questo Spirito soffia su tutti, indistintamente, perché “Dio non fa preferenza di persone”(At. 10,34); per Lui nessuno è impuro, è indegno, è da scartare. Questo spirito illumina tutti perché non esiste che uno pensi per tutti, uno solo sia il sapiente, in quanto tutti hanno la capacità di comprendere e di progettare la propria vita. Questo Spirito dà a tutti la libertà di decidere chi essere e cosa vivere, perché non esiste che uno decida per tutti. Anzi la Chiesa è il luogo per eccellenza dove tutte le decisioni sono condivise, dove lo Spirito rende capaci di ascoltare gli altri, di uscire da sé per andare verso gli altri, di liberare gli altri perché questo è il fine stesso dell’operare di Dio. 

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